RETROSCENA

A Silvio piacciono le "madamin"

Alla cena con i maggiorenti piemontesi di Forza Italia Berlusconi elogia la manifestazione di Torino: "Un segnale di speranza per il Paese". Sul piatto la politica nazionale e il rilancio del partito. E per le elezioni regionali si limita a un rapido accenno al "candidato" Cirio

La piazza di Torino è stata un’iniezione, addirittura una flebo di grande speranza per Silvio Berlusconi. Si direbbe pure di ottimismo, non fosse che il principale dispensatore di questa merce sempre più rara in casa azzurra, continua a doverlo essere proprio lui, il Cav., che preoccupato, come noto, lo è parecchio: per la china che il Governo ha fatto prendere al Paese e per il futuro del partito. Dunque immagini come quella “della gente che lavora e che vuole vedere crescere il Paese” sono una fenomenale pozione energizzante per un Berlusconi, peraltro presentatosi “davvero in forma e riposato” come hanno convenuto, senza eccessi d piaggeria, parlamentari e consiglieri regionali del Piemonte, ieri a cena a Palazzo Grazioli.

Risotto allo zafferano, un secondo di carne con contorno di patate e chiosa affidata all’immancabile gelato tricolore (pistacchio, fiordilatte e fragola), per il primo incontro con gli stati maggiori azzurri di ogni regione, aperto con quella dove la questione Tav continua a tenere i riflettori mediatici accesi più che altrove. E che, sabato prossimo, proprio per iniziativa del suo partito, sarà ancora sulla ribalta. “Daremo una risposta concreta ai cittadini disorientati e preoccupati dalle indecisioni e dalle contraddizioni dei Cinque Stelle al governo, ai tanti torinesi che sabato scorso hanno dato vita a una grande manifestazione civica di fermo dissenso nei confronti della decisione No Tav dell’amministrazione grillina del Comune di Torino”.

I fari invece sono rimasti spenti, ieri, sulla questione della candidatura alla presidenza della Regione. Unico accenno, quasi fosse una nota a margine nelle schede di presentazione di ogni singolo ospite consultate dal padrone di casa, quel “candidato alla Regione” letto come di sfuggita dal Cav. salutando l’europarlamentare Alberto Cirio. Una nota non aggiornata o un passaggio volutamente rapido per non aprire una discussione su un tema non in agenda? Come spesso capita tra i berluscones le interpretazioni divergono.

Attovagliati ad un unico tavolo, alla destra di Silvio la sua ombra (la badante, per i perfidi) Licia Ronzulli e alla sinistra il suo storico assistente e trait-d’union con i vertici regionali Sestino Giacomoni, tutti i deputati e senatori eletti in Piemonte (unico assente Roberto Pella, in missione all’estero) oltre ai consiglieri regionali Andrea Tronzano e Luca Bona. Davanti a sé il Cav, naturalmente, ha voluto le parlamentari: Claudia Porchietto, salutata calorosamente all’arrivo e poi gratificata a fine cena con una telefonata di auguri del leader azzurro al figlio Francesco per i suoi dieci anni, Maria Rizzotti, Virginia Tiraboschi, Daniela Ruffino e Mirella Cristina, unica eccezione nel gineceo per il coordinatore regionale Paolo Zangrillo. Però, a detta di tutti è stato quello del suo predecessore, Giberto Pichetto, l’intervento più “sul pezzo” e apprezzato. C’è il preoccupante quadro nazionale e c’è il partito “da rilanciare”, nel programma della serata che incomincia alla 21 per aspettare chi arriva dal Senato dove si vota, ma finirà non più tardi delle 22 e 30.

Puntualità come quella nei versamenti dei parlamentari e consiglieri piemontesi alle casse del partito che valgono i complimenti del Capo. Che sa bene come siano importanti le risorse, umane, ma anche finanziarie. E che, con un balzo plurigenerazionale, è arrivato su uno dei punti critici di Forza Italia: la rete che “dobbiamo aggredire”, ha esortato con un piglio pari a quello di quando erano i club, i kit del candidato e le tivù i mezzi da sbarco di Forza Italia.

La piazza virtuale per il Cav – che ha concluso la serata tra baci e abbracci, una telefonata al consigliere regionale Francesco Graglia ricoverato in ospedale e una foto con la Porchietto, altro regalo di compleanno per il figlio – va presidiata in vista delle europee e delle regionali. Quella reale, riempita dalle madamin torinesi, è stata per Silvio una carica di speranza e di fiducia. E forse anche un po’ di nostalgia, per quando a riempirle le piazze, era lui.

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