POPULISMO

Masaniello sbarca in Piemonte, No Tav sedotti da De Magistris

Si muove a bassa velocità la nuova creatura del primo cittadino di Napoli. Sul carro l'ex grillina Montalbano, esponenti dei centri sociali e della sinistra extraparlamentare. E l'8 dicembre il suo vice sfilerà contro la Torino-Lione

Viaggia a bassa velocità la nuova creatura di Luigi De Magistris, il sindaco-Masaniello di Napoli che per reclutare nuovi seguaci in Piemonte è pronto a rispolverare la vecchia felpa No Tav che gli regalarono i valsusini nel 2016 al termine di un’assemblea a Bussoleno. Non è un partito, piuttosto un movimento o una rete di associazioni e comitati, dal forte sapore populista e dai tratti sudamericani (alla Maduro): l’ha chiamata DemA, Democrazia e Autonomia, in un acronimo che riprende le sue iniziali. Un po' come ha fatto Macron con la sua En Marche anche se la similitudine si ferma all’escamotage lessicale. Qui siamo a sinistra della sinistra, quella per sua natura assemblearista ed extraparlamentare, “alternativa agli esegeti dell’austerità e al nazionalismo razzista e xenofobo” come la definisce Claudio Sanita, 40 anni, attivista del movimento No Tav Terzo Valico ad Alessandria e tra i referenti in regione dell’ex magistrato. Ci sarà “un nuovo spazio politico” anche per Deborah Montalbano, ex consigliera M5s di Torino, pasionaria del quartiere Vallette e ormai fieramente all’opposizione di Chiara Appendino; lo annuncerà nei prossimi giorni.

De Magistris scruta il Golfo e dalle valli osservano attenti i suoi movimenti: all’orizzonte ci sono le elezioni regionali (a partire dal Piemonte) ed europee, anche se non è ancora scontata la presentazione del simbolo ovunque: "Ci saremo se ci saranno le fondamenta della casa" ha precisato il sindaco. Sindaci e amministratori locali sempre più delusi dall’ambiguità del governo gialloverde sulla Torino-Lione già hanno aperto un canale e non è un caso che, per marcare il territorio, il primo cittadino napoletano spedirà a Torino il suo vice Enrico Panini, con tanto di fascia tricolore, a marciare, assieme a quelli del “No”, nel giorno dell’Immacolata.

Era ancora un europarlamentare dell’Italia dei Valori De Magistris quando si recò per la prima volta in Val Susa, nel 2010, per solidarizzare con il movimento No Tav, dopo gli scontri con la polizia a Coldimosso. Sei anni dopo, per partecipare a un incontro che lo vedeva tra i relatori, Nicoletta Dosio, storica militante No Tav legata all'estrema sinistra evase dai domiciliari: “Io sto con chi resiste, violando le imposizioni ingiuste del tribunale di Torino” disse lei durante l’assemblea. Il filo diretto che congiunge la Valle a Napoli non si è mai spezzato e ora che pure i grillini di governo potrebbero, col nuovo anno, sbloccare i cantieri della Tav, “DemA” diventa un punto di riferimento. Tra gli ufficiali di collegamento c’è il consigliere comunale di Bussoleno Francesco Richetto, uno dei capi di Askatasuna, ma tanti altri si apprestano a voltare le spalle ai Cinquestelle.

Si lavora a un’aggregazione di liste e partiti, comitati, centri sociali e associazioni in grado di intercettare quel magma protestatario che solo un anno fa si era in parte riconosciuto in Potere al Popolo (e prima ancora in Antonio Ingroia con Rivoluzione Civile, e prima nella Sinistra Arcobaleno). Il copione si ripete, gli attori più o meno sempre gli stessi, anche se a sentire i diretti interessati si tratta di un progetto “nuovo”, naturalmente “diverso”, in cui “ci rivolgiamo ai cittadini” e “non ai partiti”. Intanto, però, a essere “partiti” sono i primi contatti con Rifondazione Comunista, già protagonista della nascita (e della morte prematura) di PaP, e pure con i vertici nazionali di Sinistra Italiana, oggi guidata da Nicola Fratoianni, reduce a sua volta da un altro divorzio, quello con LeU di Pietro Grasso e Massimo D’Alema. Scomposizioni e ricomposizioni continue. Tra coloro che sfileranno con i No Tav l’8 dicembre ci sarà anche il consigliere regionale Marco Grimaldi, che da quel mondo proviene pur continuando a coltivare il proposito di una difficile alleanza con Sergio Chiamparino “per non restituire questa regione alla Lega”; prospettiva che invece da Rifondazione escludono senza dubbio: “Dovrà decidere da che parte stare” tuona il segretario subalpino Ezio Locatelli.

Intanto il proselitismo di De Magistris prosegue: entro la fine dell’anno si costituirà il gruppo torinese, “e nei prossimi mesi saremo attivi in tutte le province” assicura Sanita, designato nel coordinamento nazionale di DemA che ad Alessandria ha già aggregato un centinaio di militanti. Focolai iniziano a divampare anche a Cuneo e Novara: “Sta nascendo una coalizione civica nazionale”. Un'altra.

print_icon