PAROLE, OPERE & OMISSIONI

Toninelli dà i numeri (sbagliati)

Il ministro delle Infrastrutture dice che la Tav è un'opera che costa 20 miliardi ma Esposito, Chiamparino e Gariglio lo smentiscono. "Dica dove ha trovato quei numeri". L'onere a carico dell'Italia è di 4,6 miliardi. E l'Ue è disponibile ad aumentare il cofinanziamento

Quanto cosa la Tav Torino-Lione? Oltre 20 miliardi secondo il ministro Danilo Toninelli. Una cifra che in realtà non trova alcun riscontro. Insomma, l’ennesima sparata fatta per gettare altra polvere sull’opera in attesa che la fantomatica commissione comunichi gli esiti dell’analisi costi-benefici, esiti peraltro assai scontati. A contraddire i numeri dell’ineffabile grillino sono gli esponenti del Pd. A partire da Stefano Esposito che sfida pubblicamente l’esponente di governo a confutare i “veri” calcoli. I costi della Tav a carico dello Stato italiano ammontano, per la tratta internazionale, a 2,885 miliardi a cui si aggiungono 1,7 miliardi per il percorso nazionale. In tutto, circa 4,6 miliardi. Vogliamo conteggiare l’intera linea? La somma fa 8,6 miliardi che, per quanto sia ingente, è ben lontana dai 20 miliardi toninelliani. Dati peraltro certificati nel bilancio dello Stato, quindi pubblici e incontrovertibili.

Una spiegazione la fornisce Sergio Chiamparino che, armato di pazienza biblica, ricostruisce. Le cifre fornite oggi da Toninelli a DataRoom di Milena Gabanelli, chiarisce il governatore, “sono precedenti all’accordo internazionale del 2012 che di fatto ha dimezzato i costi dell’opera”. Dopo quell’intesa i costi per l’Italia sono stati sensibilmente ridotti, afferma Chiamparino confermando i numeri di Esposito. Senza tener conto della disponibilità dell’Unione europea ad aumentare la sua quota di compartecipazione. “Ancora una volta – ironizza il presidente del Piemonte – il ministro Toninelli ci stupisce con la sua competenza”. Oltre al solito mantra che oramai ripete da mesi del “tra pochi giorni arriva l’analisi costi-benefici, “pensando così di poter continuare a prenderci in giro e scavallare le elezioni europee – prosegue Chiamparino – Toninelli sfoggia la sua competenza in materia di infrastrutture sostenendo che la Tav costa più di 20 miliardi. Non so da quale esperto gli siano state fornite le cifre...”.

Non meno tenero è Davide Gariglio, deputato Pd e membro della commissione Trasporti della Camera che attacca il ministro anche sui sospetti di malaffare che connoterebbe il sistema delle infrastrutture: “Le accuse di Toninelli sulla corruzione fra imprese e politica sono un atto gravissimo ed eversivo con cui un ministro incompetente ed inconcludente cerca di distrarre l’opinione pubblica dai suoi fallimenti, dalla sua supponenza e dalle sue ridicole uscite pubbliche. Se è a conoscenza di condizionamenti di comitati di affari su opere pubbliche vada alla Procura, come fece a suo tempo il suo predecessore Delrio, altrimenti taccia e la smetta di inviare messaggi ambigui e di assumere comportamenti intimidatori e mafiosi”. Per Gariglio Toninelli è ormai un caso che valica i confini della politica: “Ancora una volta – prosegue – l’esponente del governo del cambiamento parla di ciò che non sa: smentire Toninelli è ormai come sparare sulla Croce Rossa. Gli investimenti nelle infrastrutture sono bloccati come testimonia il tragico rallentamento nei cantieri delle grandi opere (non solo la Tav) e come confermano i pesantissimi tagli alle risorse di Anas e Ferrovie presenti nella Legge di Bilancio. Ed i costi italiani della Torino Lione non sono né 8,6, né 11 miliardi di euro ma 4,8 miliardi suddivisi tra i 2,9 miliardi per il tunnel e gli 1,9 miliardi per le tratte di adduzione”. Urge un pallottoliere o un ministro d’appoggio.

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