GRANDI OPERE

Tav, Di Maio sconfessa Salvini: "Con il M5s al governo non si fa"

Il vicepremier grillino chiude sulla Torino-Lione: "Con noi non ha storia né futuro". E attacca tutte le "peggiori lobby" che hanno sostenuto Renzi e Berlusconi. Toninelli annuncia "a giorni" la pubblicazione dell'analisi. La Lega replica: "Pronti a votare in parlamento per il Sì"

“Finché ci saranno i 5 Stelle al governo, la Torino-Lione non si farà. Noi finché saremo al governo ci opporremo a spendere venti miliardi per la Tav, quando con venti miliardi costruisci 2.500 scuole antisismiche e 150 mila aule per due milioni e mezzo di alunni”. Il vicepremier Luigi Di Maio, in una diretta Facebook, ribadisce in modo fermo la posizione del Movimento sulla realizzazione della Tav. Il ministro del Lavoro già ieri, commentando la visita di Matteo Salvini al cantiere in Valsusa, aveva detto: “Per me il cantiere di Chiomonte non è un’incompiuta ma una mai iniziata”. Sempre sullo stesso social, il ministro Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli dal canto suo assicura: “Vogliono far credere che il M5s voglia bloccare i cantieri. È tutto falso il M5s non vuole bloccare nessun cantiere”. E aggiunge: “Tra pochi giorni avrete l’analisi costi-benefici della Tav”. Dissonante la voce del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che, ospite oggi all’Intervista di Maria Latella su Sky tg24, sulla Tav ha detto: “Penso sia necessaria, come sono necessarie tutte le infrastrutture che possono migliorare la comunicazione all’interno del nostro sistema-Paese. L’alta velocità è stata veramente un salto in avanti per noi”.

Di Maio da Penne (Pe), dove si trova con Alessandro Di Battista e la candidata grillina alla Regione Abruzzo Sara Marcozzi, sottolinea che “non faremo come le peggiori lobby di questo Paese che vogliono che si inizi a fare la Tav Torino-Lione, che è a zero come cantiere. Finché ci sarà il Movimento al governo, la Tav Torino-Lione non ha storia, non ha futuro. Per quanto mi riguarda, per tutti quei signori che in questi anni hanno sostenuto Renzi, Berlusconi... stanno da una parte. Il Movimento Cinque Stelle sta dall’altra, cioè quella delle opere utili, quella di una nuova metropolitano a Torino, di una linea Tav Palermo-Catania, cioè dalla parte delle opere da fare. Quando quei signori dei grandi potentati economici che hanno ridotto questo Paese in queste condizioni cominciano a tifare per un’opera inutile come la Torino-Lione, il Movimento 5 Stelle sta dall’altra parte, dalla parte del popolo italiano. Non cadiamo quindi in questa cosa dello slogan apriamo i cantieri: quelli aperti devono andare più veloci. Sono d’accordo sul velocizzare i cantieri, e io propongo subito un tavolo con l’associazione costruttori italiani per scrivere un decreto legge che velocizzi le procedure dei cantieri. Poi prendiamo un po’ di soldi dalle opere inutili e mettiamoli nelle opere utili. Per cui ci servono i soldi da tagliare dove non servono per investirli nelle opere che servono”.

Già ieri la visita di Salvini a Chiomonte aveva riacceso il dibattito interno al governo, con il ministro dell’Interno che ha offerto all’alleato un compromesso: “Sì a una revisione dell’opera, risparmiando dei soldi, ma nessuna interruzione”, precisando che “se tornare indietro costa come andare avanti, io sono per andare avanti”. Ma Di Maio aveva replicato: “La spesa della Tav può essere benissimo dirottata sulla metropolitana di Torino o sull’autostrada Asti-Cuneo. Lasciamo i soldi a quel territorio ma investiamoli per cose prioritarie”.

In questo braccio di ferro interno al governo gialloverde rilancia con una posizione che sa di ultimatum: “Per le opere pubbliche già ci sono dei fondi finanziati. Se M5s vuole cancellare la Tav bisogna correggere la legge Obiettivo e ci vuole un voto parlamentare. In quel caso noi, insieme a tutte le altre forze politiche, voteremmo sì per la Torino-Lione. M5s rischierebbe di andare sotto in Aula”. Così fonti parlamentari del Carroccio avvertono i Cinque stelle sulla necessità di trovare una soluzione sulla Tav. “È una posizione ideologica, non politica – spiega un big del partito di via Bellerio –. Motivo per cui - sottolinea la stessa fonte - è necessario rilanciare la soluzione del referendum. Poi si va in Aula per vincolare la decisione del governo a quella dei cittadini”. In ogni caso resta da parte della Lega la volontà di trovare un’intesa con l’alleato, perché – viene spiegato – il governo non può cadere sulla Tav e non cadrà”.

Chiude il discorso, senza diplomazia e a sprezzo della lingua italiana, Di Battista: “Se le Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi e che non serve ai cittadini, tornasse da Berlusconi e non rompesse i coglioni...”.

Lega e Movimento 5 Stelle troveranno ancora una volta una soluzione. Anche sulla Tav. Alla fine di una giornata scandita da botta e risposta a distanza tra esponenti delle due anime del governo, è Salvini a gettare acqua sul fuoco della polemica. Da Giulianova, dove ha arringato sulla necessità di dare più sicurezza agli abruzzesi votando Lega alle Regionali, il ministro dell’Interno ha voluto chiudere la polemica: “Cercano in tutti i modi di farci litigare con il Movimento 5 Stelle, ma non ci riescono”, ha premesso: “Sono otto mesi di governo, abbiamo fatto un accordo tra due soggetti diversi, storie diverse, ma abbiamo fatto un patto: se io do la parola, la mia parola vale più di tutti i sondaggi messi insieme”, ha aggiunto. “Certo, ogni tanto qualcuno dice che l’Italia non ha bisogno di Tav e nuove infrastrutture. Invece c’è bisogno di viaggiare meglio. In questi otto mesi quando ci siamo confrontati una soluzione l’abbiamo trovata e la troveremo anche su questo”. La linea, confermata anche stasera da Salvini, rimane quella di non andare allo scontro con gli alleati di governo. Ma il rimpallo tra i due leader della maggioranza ha ormai superato la soglia del tollerabile. Sarà così finop alle elezioni di maggio? Probabile.

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