SACRO & PROFANO

"Svegliatevi, tornate in politica", nuovo appello ai liberi e forti

Il cardinale Poletto esorta all'impegno pubblico dei cattolici: "Non c'è più tempo, agite in fretta. Alle elezioni politiche sarà troppo tardi". E delinea la costruzione di un soggetto laico, "se non un partito almeno un manifesto programmatico per voltare pagina"

L’anniversario dell’appello di don Sturzo «a tutti gli uomini liberi e forti» (1919) sta animando, all’interno della comunità dei credenti e nelle organizzazioni ecclesiali, un confronto nel tentativo di ridisegnare il ruolo dei cattolici nell’attuale scenario politico. Tra le tante sollecitazioni a un rinnovato impegno, promosse a vari livelli, dalle più alte sfere della Cei agli orfani della Democrazia cristiana, si è aggiunta oggi la voce autorevole del cardinale Severino Poletto, intervenuto a un convegno organizzato a Torino dalla Rete Bianca.

“Svegliatevi – ha esortato l'arcivescovo emerito di Torino – non c’è più tempo, agite al più presto. Alle prossime politiche sarà troppo tardi, dovete cominciare subito a far vedere che una luce si accende, non importa quanto piccola. Nessuna deriva confessionale: costruite un soggetto politico laico, se non un partito almeno un manifesto programmatico per chi come noi crede che è ora di voltare pagina. Abbiamo delle responsabilità, a partire dalla colpevole afonia dei cattolici negli ultimi anni”.

Una presenza, quella dei cattolici nella vita politica, segnata dalla progressiva marginalizzazione, cui la fine dello scudocrociato e la “diaspora” in varie formazioni hanno reso inefficace la stessa “conquista” del pluralismo politico sancito dal Concilio Vaticano II. “Basta irrilevanza, basta afonia, basta vedere cattolici che votano M5s al Sud e Lega al Nord, è ora di tornare in campo”, hanno convenuto Giorgio Merlo, Giampiero Leo e Mauro Carmagnola, animatori della Rete Bianca torinese che nel rispondere all’esortazione di Poletto hanno assicurato il loro impegno: “Siamo al lavoro, cercheremo di essere presenti alle regionali in altre liste perché più di questo è impossibile. Ma ci stiamo preparando e ci faremo trovare in campo alle future politiche”. La necessità di “non restare più a bordo campo” è sentita da tutti gli intervenuti al convegno. Anche perché, come ha rimarcato Giuseppe De Mita, nipote dell’ex leader della Dc Ciriaco e capo dei Popolari della Campania, “chi ci governa oggi formalmente sta ancora dentro la democrazia, per cui non vorrei che di fronte allo smarrimento la gente cominciasse a pensare: forse è proprio la democrazia a non essere in grado di dare le risposte”.

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