TRAVAGLI DEMOCRATICI

A Moncalieri niente obolo e gli zingarettiani spendono in pubblicità

La locale sezione dem per favorire la partecipazione abolisce il contributo di due euro. Così per i capataz il voto delle truppe cammellate sarà a buon mercato. E il sindaco Montagna ne approfitta per farsi un po' di propaganda. Polemica

Che Moncalieri, un po’ come la vicina Nichelino, sia sempre stata considerata dai dem una sorta di repubblica autonoma, è cosa risaputa. Di qui a scegliersi in autonomia pure le regole del congresso, però, ce ne passa. Ed è inutile dire che la scelta della locale sezione di rendere facoltativo il versamento dell’obolo di due euro per poter partecipare alle consultazioni di domani (seggi aperti dalle 8 alle 20) sta già provocando più di una polemica. La comunicazione è stata inoltrata direttamente dal circolo a quanto pare dopo aver sentito e ottenuto il benestare di “un alto dirigente provinciale”. È perfino superfluo sottolineare come questo espediente possa favorire la partecipazione, che tradotto nel lessico Pd vuole dire permettere a orde di truppe cammellate di riversarsi sui seggi e votare in base alle indicazioni del proprio capobastone, cavandosela pure a buon mercato.

Non solo: il partito moncalierese ha pure deciso che davanti ai seggi ci sarà un cartello che informa dell’attività dell’amministrazione comunale con la presenza di un assessore o consigliere di maggioranza. Un bello spot per il sindaco Paolo Montagna, fiero sostenitore di Nicola Zingaretti che da poco ha scoperto la vocazione da presentatore di eventi politici (dopo essere salito sul palco sia con Sergio Chiamparino sia con il consigliere regionale Mario Giaccone per ufficializzare la lista del Monviso). E per divulgare l’iniziativa è stato acquistato uno spazio su un giornale locale, forse contravvenendo a una norma. Secondo il regolamento del Pd (i più pignoli citano l’articolo 14 comma 1), infatti, “al fine di contenere i relativi costi non è in ogni caso ammessa, da parte dei candidati e delle liste che li sostengono, la pubblicazione a pagamento di messaggi pubblicitari o di propaganda personale sui mezzi di comunicazione (…)”. Un’altra direttiva aggirata dal sindaco Montagna.  

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