MANIFESTAZIONE

Cirio ai Sì Tav: con voi in spirito

Lettera aperta del candidato governatore del centrodestra a imprese, sindacati e cittadini che domani scenderanno in piazza a Torino: "Sono da sempre a favore dell'opera, ma temo strumentalizzazioni". Così si piega al diktat della Lega. La replica delle madamin

“Il rischio di una strumentalizzazione politica, e di trasformare una piazza che ha unito il Piemonte in una che si divide per bandiere e coalizioni, è troppo alto”. Giustifica così Alberto Cirio la sua assenza dalla piazza Sì Tav che si riunirà domani, per la terza volta, a Torino per ribadire il sostegno del capoluogo all’opera. Il candidato presidente del Piemonte non ci sarà “ma ciò non significa che non sarò comunque al vostro fianco” scrive in una lettera aperta indirizzata alle categorie datoriali, imprese, sindacati e poi istituzioni, partiti e singoli cittadini che domani sfileranno in corteo, dalle 10, con ritrovo in piazza Vittorio. “La mia posizione sulla Tav è nota da sempre – prosegue Cirio –. Sono stato il primo a depositare a Bruxelles una petizione europea Sì Tav e a portare il presidente dell’Europarlamento Tajani in visita ai cantieri, la scorsa estate. Ho appoggiato tutti gli eventi organizzati finora e, se i bandi non fossero partiti, adesso probabilmente sarei incatenato a Chiomonte. Ma i bandi ci sono, la procedura va avanti” nonostante da più parti restino timori sulla posizione di un governo che, a partire dalle grandi opere, si è dimostrato a tratti schizofrenico.

Nella sua lettera, Cirio si rivolge anche alle madamin e al madaMino Giachino, ringraziandoli per aver consentito alla Tav di valicare i confini di Torino e del Piemonte. Poi prosegue: “Io sono il candidato presidente di una coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, da sempre schierati a favore della Tav. E proprio avere al nostro interno la Lega, un partito che è al Governo, rappresenta una garanzia di dialogo. Perché la Tav si farà solo lavorando con il governo nazionale” prosegue Cirio. E proprio la Lega avrebbe consigliato a Cirio di evitare una piazza che rischia di far riaccendere un dibattito imbarazzante per Matteo Salvini, una manfrina durata mesi e chiusa con un escamotage retorico e giuridico dei bandi a orologeria, che ci sono ma possono essere revocati entro sei mesi. Un colpo al cerchio e una alla botte che hanno segnato la fine di uno dei momenti di più alta tensione all’interno del Governo dove ora i due contraenti del Contratto vorrebbero occuparsi di tutt’altro e non ritrovarsi intruppati sulla Tav.  

Leggi la lettera di Cirio ai Sì Tav

Chi sarà in piazza, invece, è Fratelli d’Italia, come annunciato da Giorgia Meloni. Sfileranno con le bandiere tricolore, mentre Forza Italia ha lasciato ai suoi libertà di scelta. Tra gli azzurri parteciperanno i deputati Carlo Giacometto, Claudia Porchietto e Roberto Rosso.

Cirio è ben conscio di come la questione Tav possa trasformarsi in tallone d’Achille. Così, in queste ore, si è recato ad Arcore per chiedere consiglio (e aiuto) direttamente a Silvio Berlusconi. A quanto si apprende, il Cav. gli avrebbe assicurato che tra un paio di settimane sarà a Torino per incontrare le categorie produttive e per recarsi al cantiere di Chiomonte. Basterà?

Leggi la replica delle madamin

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