Ventimila Sì a Tav e sviluppo,
Torino ha una marcia in più
10:29 Sabato 06 Aprile 2019
Corteo per ribadire l'importanza dell'opera e degli investimenti. Sulle note dell'Inno alla gioia dietro le madamin hanno sfilato le categorie produttive, i sindacati e migliaia di cittadini. Assenti la Lega e il candidato governatore Cirio. Chiamparino: "Tenere alta la guardia"
Sì Tav di nuovo in piazza, questa mattina a Torino, per ribadire il sostegno alla Torino-Lione. I comitati civici e il mondo delle imprese e dei sindacati si sono ritrovati per la terza manifestazione dal 10 novembre, questa volta una marcia, organizzata dal comitato “Sì Torino va avanti”, dall’associazione “Sì Tav Sì Lavoro” e dall’Osservatorio 21. Vi hanno aderito oltre 40 sigle del mondo produttivo e sindacale. Con loro ci sono anche esponenti politici, a cominciare dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e altri del Pd, di Fratelli d’Italia e di +Europa. Hanno disertato invece né i leghisti, al governo nazionale con M5s e alleati del centrodestra in Piemonte, né Forza Italia, a partire dal candidato governatore Alberto Cirio, anche se alcuni esponenti sfilano seppur a titolo personale. Così il corteo Sì Tav, partito alle 10 da piazza Vittorio per terminare dopo poche centinaia di metri in piazza Castello, accende la miccia della contesa elettorale, nel giorno in cui il segretario del Pd Nicola Zingaretti apre a Torino la campagna per il voto del 26 maggio. Tra i politici presenti, l’ex ministro Maria Elena Boschi, le europarlamentari Mercedes Bresso (Pd) e Lara Comi (FI), i deputati azzurri Claudia Porchietto e Carlo Giacometto, i dem Stefano Lepri e Andrea Giorgis, il coordinatore piemontese di Fratelli d’Italia Fabrizio Comba.
“Il problema della Tav, come altri problemi dello sviluppo, va oltre la campagna elettorale, essere qui in piazza non è fare campagna elettorale, è pensare al futuro e allo sviluppo del Piemonte”, ha spiegato Chiamparino mentre sulle note dell’Inno alla gioia Beethoven prendeva avvio il corteo. “Bisogna continuare a mantenere alta l’attenzione politica e democratica – ha aggiunto – perché i nodi sono stati solo sono rinviati non risolti”. Per il governatore l’annuncio della visita nelle prossime settimane del leader di Forza Italia a Chiomonte è poco più di una sparata elettorale. “Berlusconi al cantiere? Buon ultimo...”, si lascia scappare al termine della manifestazione. “Se andrà riuscirà forse a vedere le ultime fasi di un cantiere avviato dai Governi precedenti, che adesso sta finendo e che il Governo attuale ha bloccato. Governo in cui c’è il principale alleato della coalizione di centrodestra di cui Berlusconi si dice alfiere e di cui Cirio è candidato in Piemonte”.
Concetti, quelli della necessità di impegnarsi per lo sviluppo, affermati con forza anche dalle rappresentanze del mondo produttivo. “Oggi abbiamo deciso di tornare per le strade della nostra bella città per ribadire nuovamente la nostra voglia di un futuro fatto di lavoro e di sviluppo”, afferma Corrado Alberto, presidente di Api, l’associazione delle piccole medie e imprese di Torino e provincia e portavoce del sistema delle imprese, del lavoro, della cooperazione e delle professioni. Alberto sottolinea ancora: “vogliamo la nostra città aperta al mondo, al centro di una rete di collegamenti nella quale la Torino-Lione è parte fondamentale, insieme alle altre infrastrutture che devono unirci al resto dell’Italia e insieme a politiche che mettano al centro davvero lo sviluppo e la crescita”.
Per la presidente dei commercianti dell’Ascom, Maria Luisa Coppa, la manifestazione odierna, che probabilmente è l’ultima prima della tornata elettorale, potrebbe essere vista come un “avviso ai naviganti”, a partiti e sindacati che chiederanno il voto ai piemontesi il prossimo 26 maggio: che sappiano che non siamo per la decrescita e che i torinesi e i piemontesi vogliono la Tav. È una questione che varca i confini di Torino. La Tav per noi è imprescindibile, non possiamo permetterci di non avere questa infrastruttura e la politica deve permettere alle aziende di fare il loro lavoro nel migliore dei modi”. Per la Coppa “la città e la regione che non possono perdere collegamenti strategici per l’economia, il turismo e i cittadini”.
In chiusura a prendere la parola sul palco sono stati un operaio, due studenti e un’imprenditrice. Vincenzo, che per sei anni ha lavorato al cantiere della Maddalena di Chiomonte, dove si è scavato il tunnel geognostico ha detto di “non avere bisogno di fare una analisi costi benefici. Mi basta usare il buon senso del padre di famiglia tutti noi abbiamo sopportato tanti sacrifici per realizzare quest’opera. Con grande orgoglio – ha aggiunto – dico che siamo riusciti a completare una galleria che qualcuno sostiene che non esiste. Poi, nonostante il successo, siamo stati licenziati, e ora mi auguro che il cantiere riparta al più presto possibile. A me hanno insegnato che il miglior ammortizzatore sociale è il lavoro e abbiamo già perso troppo tempo”. Sul palco anche Guglielmo, al secondo anno di ingegneria dell’autoveicolo che considera “la Tav un’opportunità” e Marta, studentessa di giurisprudenza, che vuole “poter continuare a immaginare il mio futuro a Torino. E poterlo fare – ha spiegato – è fondamentale che sia connessa col resto dell’Europa e perché lo sia la Tav va fatta subito”. Infine Clara, titolare di una piccola impresa ha concluso: “Tutti qui abbiamo dei sogni, io quello di vedere la mia azienda crescere su questo territorio. E crescita e sviluppo vuol dire apertura verso l’esterno e connessione, vuol dire rendere questo territorio attraente. Vuol dire sviluppo sostenibile”.