Imprese, perse 41mila in dieci anni
11:45 Giovedì 02 Maggio 2019Ennesimo segno meno nel rapporto nati-mortalità: 3mila in meno nel primo trimestre dell'anno. Male agricoltura, commercio e costruzioni. Cuneo e Asti le province più colpite
Il Piemonte ha perso oltre 40mila imprese negli ultimi dieci anni. Continua a contrarsi il tessuto imprenditoriale regionale, come certificato anche dai dati relativi al primo trimestre dell’anno in corso. Una emorragia che pare non arrestarsi se si tiene conto che nel 2009 lo stock delle imprese piemontesi era di 468.406, mentre il dato attuale è di 427.909. Tra gennaio e marzo 2019 sono nate in Piemonte 8.782 imprese, performance migliore rispetto a quella evidenziata nello tesso periodo del 2018, ma anche le cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio) hanno mostrato un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, attestandosi a 11.849 e così il saldo è risultato quindi ancora una volta negativo (-3.067 unità). Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine marzo 2019 ammonta a 427.909 unità. Undicimila in meno rispetto allo stesso periodo di due anni fa, 28mila in meno in rapporto al 2013 e addirittura 41mila in meno rispetto al 2009.
“I dati non brillanti dei primi tre mesi dell’anno, riferiti a tutti i settori e a tutte le province piemontesi, ci restituiscono una regione più fragile” commenta Vincenzo Ilotte, presidente di Unioncamere Piemonte. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,71%, dato lievemente più negativo rispetto a quanto registrato nel primo trimestre 2018 (-0,60%). L’intensità della contrazione della base imprenditoriale piemontese risulta, ancora una volta, superiore a quella rilevata a livello nazionale (-0,36%).
Il dato regionale scaturisce dalle flessioni delle basi imprenditoriali di tutte le realtà provinciali. Torino (-0,60%) e Novara (-0,61%) registrano le contrazioni di entità minore. Alessandria evidenzia un tasso di crescita del -0,67%, migliore della media regionale. In linea con il risultato piemontese si collocano Vercelli (-0,72%) e il Verbano Cusio Ossola (-0,75%). I tassi meno incoraggianti vengono registrati da Biella (-0,86%), Asti (-0,87%) e Cuneo (-1,03%).
L’analisi per forma giuridica evidenzia segnali positivi per le sole società di capitale, che rappresentano il 18,5% delle imprese aventi sede legale in Piemonte e che hanno realizzato, nel I trimestre del 2019, un tasso di crescita dello +0,51%. Appaiono negativi, invece, i saldi anagrafici delle altre classi di natura giuridica: la flessione più intensa riguarda le società di persone (-1,05%), che costituiscono il 22,8% del sistema imprenditoriale regionale. In calo anche le ditte individuali (-0,97%), che rappresentano oltre la metà delle imprese, e le altre forme (-0,48%).
Nei primi tre mesi dell’anno tutti i settori di attività hanno registrato tassi di variazione dello stock negativi. Gli altri servizi (-0,03%) e il turismo (-0,45%), gli stessi comparti che nel 2018 e nel 2017 avevano realizzato le performance migliori, scontano le flessioni di minore intensità. L’industria in senso stretto (-0,83%) segna un tasso lievemente superiore al risultato medio del tessuto produttivo regionale. Le costruzioni (-0,98%) e il commercio (-1,17%) subiscono flessioni più marcate. Il risultato più negativo appartiene ancora una volta all’agricoltura (-1,41%).