Imprese: artigiani Piemonte pessimisti, meno assunzioni

Le imprese artigiane piemontesi restano pessimiste. la propensione all'assunzione di apprendisti scende dal 6,05% al 5,81%, mentre per la produzione totale il saldo rimane positivo, ma scende dal 3,74% al 3,57%. Il saldo dei nuovi ordini continua a essere negativo, anche se si riduce leggermente passando da -1,78% a -1,72%. È questa l'indicazione che arriva dalla seconda indagine trimestrale congiunturale del 2019 di Confartigianato Imprese Piemonte. Le imprese che ritengono di avere carnet ordini superiore ai tre mesi scendono dal 3,12% al 2,45%, con un peggioramento delle prospettive di medio termine. Per quanto riguarda i nuovi ordini per esportazioni, il saldo è negativo, anche se si attenua passando dal -2,08% al -1,99%. Le previsioni di ritardi negli incassi salgono dal 18,32% al 24,45%. Per quanto riguarda gli investimenti non vi è alcuna variazione rispetto al precedente sondaggio: quelle per ampliamenti si attestano al 5,85%, per sostituzioni al 26,45%; mentre non prevede investimenti il 41,15% come nella precedente indagine. "Il nostro sondaggio - osserva Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte - riflette le preoccupazioni delle imprese artigiane, anche per le recenti voci, non confermate ma non confortanti, sulle prospettive di crescita della nostra economia. Gli artigiani chiedono ai candidati attenzione alle esigenze delle piccole imprese, essenziale per garantire la ripresa del sistema economico piemontese. In particolare occorre che nella prossima legislatura vengano attuate alcune scelte strategiche, tra le quali l'individuazione nella nuova Giunta di un assessore di riferimento per l'artigianato, l'assegnazione di risorse certe, adeguate e continuative per avviare e mantenere nel tempo politiche di sostegno per le imprese, l'agevolazione nell'accesso al credito per le piccole imprese".

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