DOPO IL VOTO

L'addio di Chiamparino: "Ho perso, me ne vado"

Il governatore uscente si assume la responsabilità della sconfitta e annuncia che non sarà lui a guidare l'opposizione a Palazzo Lascaris: "Mi sembra ragionevole mettere a disposizione il mio seggio per portare nuova energia"

“Quando si perde è il comandante in capo dell’esercito che si assume responsabilità della sconfitta. Evidentemente la mia proposta e la mia persona non sono state abbastanza convincenti e me ne assumo la piena responsabilità. Valuteremo le modalità con cui uscire dal consiglio dopo l'insediamento”. Sergio Chiamparino, dopo aver telefonato ad Alberto Cirio per complimentarsi con il nuovo presidente della Regione, prefigura già il suo futuro: non sarà nei banchi di Palazzo Lascaris e, a quanto lascia intendere dirà addio alla politica attiva. “In tutti i regimi democratici quando si perde si va a casa. Quando si insedierà il nuovo Consiglio regionale valuterò con la coalizione opportunità, tempi e modalità di lasciare il mio seggio a qualcun altro per dare inizio a una nuova fase", ha detto in conferenza stampa. “Mi son sentito di combattere questa ultima battaglia e l’ho persa. Non credo di aver più molto da dire. Non me ne vado sbattendo la porta – ha precisato – ma mi sembra ragionevole metter a disposizione il mio seggio per portare nuova energia”.

Per il quasi ex governatore “Cirio ha interpretato molto bene l’onda politica nazionale che c’è nel Paese. Non ho pregiudiziali su di lui ma certo, la sua, sarà una giunta a trazione leghista e credo che prevarranno i muri sui ponti”. A chi gli chiedeva se restano cose incompiute al termine della sua amministrazione, Chiamparino ha osservato: “Certamente restano temi come la Tav, il parco della salute di Torino e di Novara e mi auguro che Cirio e la sua squadra sappiano portare avanti queste opere meglio di come abbiamo fatto noi”. Si dice convinto che su temi come la Tav o cadrà il governo o si sfascerà il Movimento 5 Stelle. “Se quello che dice Salvini è vero, e cioè che la esigerà, allora sarà un problema per il M5s che ne ha fatto una bandiera. O del governo. Io da cittadino posso dire di essere poco preoccupato per entrambi”, ha dichiarato spiegando che se da una parte il governo andasse a casa “finalmente si andrebbe a votare e si uscirebbe da questa campagna elettorale continua. Ugualmente, se implodesse il 5 stelle non mi interesserebbe. Quello che mi interessa è che si faccia la Tav”. E conclude: “Andrei volentieri a Lione in questa vita con la Tav”.

Onore delle armi da parte del vincitore: “Chiamparino è una persona molto per bene – ha detto Cirio - che io rispetto molto. È stata una campagna elettorale ricca di contenuti che saranno bagaglio prezioso per il lavoro dei prossimi mesi. Sarebbe un peccato per il Piemonte se Chiamparino desse l’addio alla politica". Ricordando la telefonata ricevuta dal governatore uscente, Cirio ha spiegato che “con Chiamparino ci vedremo nei prossimi giorni per il passaggio di consegne”. E poi l’annuncio di voler incontrare tutti i precedenti presidenti della Regione, nessuno escluso: “sarà un momento importante per non rifare errori del passato e mantenere le cose buone che ci possono essere”

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