LA NUOVA REGIONE

Tra i Fratelli Cirio sceglie la sorella

Posto in giunta praticamente certo per la Chiorino, ex sindaco di Ponderano: avrà un assessorato di peso, formazione e lavoro. Per accontentare il partito della Meloni verrebbe assegnata a Rosso la vicepresidenza del Consiglio. Trattative alle battute finali

 “Abbiamo già dato”, sentenziano gli uomini più vicini al segretario Riccardo Molinari – concedendo, al massimo, un riequilibrio tra i due alleati minori, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Tradotto: se la vedano loro e, ovviamente, il presidente Alberto Cirio a trovare una quadra. Insomma, tutto lascia supporre che si vada alla composizione della giunta osservando lo schema 7-3-1 o di un più benevolo per il partito della Meloni 7-2-2. “In ogni caso noi non scendiamo sotto i sette”, chiudono il discorso dalla Lega. Come uscire dall’impasse? Allargando il perimetro della spartizione, includendo nella trattativa anche i posti di vertice nel parlamentino piemontese. Uno, in particolare: quello di vicepresidente del Consiglio. Ecco allora una soluzione per rendere meno indigesta la rinuncia di un assessorato da parte di FdI: assegnare a un loro esponente deleghe importanti di governo e assegnare il ruolo di numero due di Palazzo Lascaris a un altro.

In più di un’occasione, parlando con i suoi, Cirio ha manifestato apprezzamento nei confronti di Elena Chiorino, l’ex sindaco di Ponderano nel Biellese già inserita nel listino, e il desiderio che pare una ferma intenzione di averla nella sua squadra. Una laurea in Economia Politica alla Bocconi, un’altra in Economia dei mercati internazionali marketing e comunicazione alla Bicocca, inglese e francese parlati fluentemente, ma anche le basi per sostenere una conversazione in cinese, la Chiorino nella futura giunta potrebbe guidare un assessorato di primo piano: Lavoro, Formazione e probabilmente anche la Cultura. Il suo ingresso in giunta contribuirebbe a formare quel quartetto, riducibile in extrema ratio a un terzetto, di donne per evitare accuse di maschilismo e possibili grane di ricorsi. E poi è proprio quello della bocconiana il nome fatto dalla Meloni. Un viatico difficilmente superabile, anche se tra i vari padrinaggi non certo leggero è quello di Guido Crosetto a favore del cuneese Paolo Bongioanni, il direttore dell’Azienda turistica locale amico di vecchia data di Cirio. Senza padrini, ma padrone di se stesso e della messe di preferenze raccolte a Torino, Roberto Rosso accetterà di rimanere fuori da quella squadra cui non ha rinunciato per un solo istante all’idea di farvi parte?

L’ex sottosegretario ai tempi di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, forzista dai molteplici transiti nelle sigle del centrodestra infine approdato tra i Fratelli d’Italia, non è affatto escluso risulti destinatario di una proposta in grado di compensare almeno in parte il mancato ingresso in squadra e di riconoscere al contempo il risultato e il suo profilo: ricoprire la carica di vicepresidente del Consiglio regionale. E casella dopo casella, quella di capogruppo sembrerebbe, in questo scenario, opzionata per il già consigliere regionale Maurizio Marrone, il cui approdo in giunta è perorato dalla deputata Augusta Montaruli.

Nell’attesa di capire come finirà tra i Fratelli, ieri riunione di famiglia per Forza Italia. Dal coordinamento regionale, cui hanno partecipato tutti gli eletti, parlamentari e coordinatori provinciali (assente però Cirio) sembrava potersi attendere qualche elemento definitivo sui tre assessori ambiti dai berluscones. In particolare resta da capire se i nomi saranno quelli dei due ex presidenti di Provincia, Marco Gabusi (Asti) e Carlo Riva Vercellotti (Vercelli) oltre ad Alessandra Biletta per contribuire alla componente femminile, oppure se uno dei due uomini potrà dover fare un passo di lato per lasciare il posto al recordman assoluto in fatto di preferenze Andrea Tronzano che ha raccolto 4.529 voti piazzandosi in testa alla top ten azzurra piemontese.

A far propendere più di un notabile azzurro, oltre ai supporter conclamati come i parlamentari Claudia Porchietto e Carlo Giacometto, per Tronzano assessore non è solo il nient’affatto marginale risultato elettorale, ma anche una questione di rappresentanza territoriale. Con due assessori delle province e una terza, la torinese Biletta, approdata in via Alfieri nel listino e con un non certo indimenticabile risultato nel proporzionale e, ancora, con un’esperienza da funzionaria del gruppo ma non certo col cursus politico degli altri, insomma con tutti questi elementi la Torino azzurra a detta di molti rischia di apparire marginalizzata nella giunta del governatore di Alba.

Assodata la presenza di una donna (ma solo se agli azzurri toccheranno tre poltrone), l’eventuale ingresso di Tronzano comporterebbe o la rinuncia a piazzare in giunta l’esterno Gabusi o la permanenza nei banchi del consiglio (magari con un ruolo nel gruppo o nell’ufficio di presidenza) di Riva Vercellotti, anche se per sostenere quest’ultimo sarebbe scesa in campo la “tiranna di Arcore” Licia Ronzulli. Un tema da affrontare e risolvere, piuttosto in fretta. Ma ieri tra la celebrazione dei risultati e la rituale analisi del voto con apprezzamenti e soddisfazioni, nessuno lo ha messo sul tavolo. Forse per non rovinare la festa.    

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