Sindaca, si dimetta!

Adesso basta sindaco Appendino, è giunta l’ora per il bene di Torino di smettere di annunciare e minacciare le dimissioni e passare ai fatti concreti: ponga per favore la parola fine a quello che per la nostra città si sta trasformando in un incubo profondo dal quale non ci si riesce a risvegliare, presenti le dimissioni! Anche gli organizzatori del Salone dell’Auto ci hanno abbandonati, senza troppi complimenti, stanchi e delusi da tutti gli ostacoli frapposti in questi ultimi anni alla loro iniziativa dalla sua maggioranza, un appuntamento che aveva contribuito a far riscoprire e rivivere il Parco del Valentino ormai abbandonato a se stesso e preda di illegalità diffusa. Le infelici uscite del suo Vice-Sindaco che hanno purtroppo fatto traboccare il vaso e contribuito significativamente all’ennesimo smacco alla nostra città da parte di Milano, sono la dimostrazione di quello che sostenevamo già mesi fa ovvero l’emergere, nella sua maggioranza in estrema difficoltà politica, delle posizioni più ideologiche e oltranziste. Posizioni che da un lato servono a ricompattare il nucleo storico ma dall’altra conducono Torino verso un baratro dal quale per uscirne occorreranno anni.

Ormai le delusioni per i torinesi sono all’ordine del giorno e il nostro orgoglio sabaudo sta fortemente vacillando dopo le innumerevoli batoste che un altro Sindaco, capace di fare gli interessi della propria città, ci sta sistematicamente rifilando mettendo in evidenza tutta l’inadeguatezza della sua Amministrazione. I pochissimi eventi che ancora si svolgono a Torino sono accompagnati da una serie di coincidenze negative (dai festeggiamenti per San Giovanni iniziati in estremo ritardo all’attacco hacker della drone race) che stanno quasi a significare come anche la sfortuna si sia abbattuta su una Giunta che ha esaurito ogni spirito di cambiamento.

I cittadini torinesi, storicamente molto restii a scendere in piazza e protestare, nell’ultimo periodo hanno fatto registrare un tasso di mobilitazione mai visto nella nostra città, lo scontento e la delusione abbraccia tutte le fasce sociali, dai commercianti agli impiegati, dagli imprenditori agli operai, dal centro alle periferie il messaggio è una chiara bocciatura emersa nelle due ultime tornate elettorali europee e amministrative. Occorre fare un’attenta riflessione, a mente fredda e valutare la situazione: la sua maggioranza non ne azzecca una, il tasso di litigiosità è alle stelle, ormai ogni decisone si porta dietro polemiche e incomprensioni che stanno affossando la città.

Un buon politico deve essere in grado di fare valutazioni oggettive e deve avere il coraggio di prendere decisioni forse scomode per se stesso ma utili per la sua città, regione o paese: lasci da parte l’orgoglio e l’ambizione personale (avrà sicuramente un buon paracadute ad altri livelli politici) e per il bene di Torino metta la parola fine a questo calvario lasciando spazio ad altri, non faccia pagare a tutti i torinesi, per altri due anni, la cocciutaggine dell’andare avanti a tutti costi.

*Guglielmo Del Pero, SiAmo Torino

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