LA NUOVA REGIONE

Sanità, caccia ai Moirano boys

Salta il primo uomo legato all'ex super direttore di corso Regina: si tratta di Giorni, responsabile del settore farmaceutico entrato in rotta di collisione con l'assessore Icardi. Nel cuore del potere regionale inizia lo spoils system e si cerca il successore di Bono

Spoils system o fuggi fuggi? Di certo, in corso Regina Margherita, quartier generale dell'assessorato alla Sanità, più d’uno sta preparando gli scatoloni sistemati nello sgabuzzino quando i Moirano boys (and girls) approdarono in Piemonte da diverse regioni al richiamo dell’allora potentissimo direttore, Fulvio Moriano, appunto. Il primo a decidere di alzare i tacchi è Loredano Giorni, a capo del settore farmaceutico: posizioni strategicamente importante per il bilancio della sanità piemontese e snodo di altrettanto importanti rapporti con le case produttrici di medicinali e la rete delle farmacie.

E sarebbe proprio la proroga di tre mesi di una convenzione stipulata con i farmacisti inerente la distribuzione per conto (la Regione, attraverso le Asl acquista una serie di medicinali compresi in un elenco, che poi vengono distribuiti dalle farmacie) il caso che ha portato l’alto dirigente, arrivato in Piemonte dalla Toscana, alla decisione di rassegnare le sue dimissioni.

Quei tre mesi di prolungamento della convenzione, in attesa di decidere se procedere con un rinnovo o cambiare sistema, non sarebbero risultati per nulla graditi al nuovo assessore alla Sanità, il leghista Luigi Icardi. Nei corridoi di corso Regina si rincorrono voci di una lettera di Icardi a Giorni, che avrebbe scatenato la non proprio serena reazione di quest’ultimo. Sulla distribuzione per conto si aprì, negli anni della giunta di Roberto Cota, anche un’inchiesta, passata alla cronaca come quella dei pannoloni.

Timori di incappare in errori commessi in passato? Un segnale chiaro che il vento è cambiato dopo la vittoria del centrodestra con annesso avviso ai naviganti che è meglio cambiare acque? Un messaggio trasversale dal Piemonte a chi deve decidere e ancora non ha deciso (il ministro grillino Giulia Grillo) di affidare all’ex assessore Antonio Saitta la presidenza dell’Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco, come indicato dalla Conferenza delle Regioni, prima che il Piemonte cambiasse colore? O, ancora ma non ultimo, un avvertimento a quei dirigenti approdati nei gangli vitali della sanità piemontese – compresi non pochi direttori di aziende – nel periodo in cui a ragione in quegli ambienti di diceva: non muove foglia che Moirano non voglia, descrivendo il potere quasi assoluto del manager poi migrato in Sardegna?

Che, sia pure a distanza, scazzo tra Icardi e l’alto dirigente ci sia stato è cosa assodata. Se il nodo sia soltanto quello della proroga della convenzione o ci sia anche altro, resta da capire. C’è chi osserva come la politica attuata da Giorni, con un ampio ricorso alle gare in maniera tale da spuntare prezzi più bassi, non sia piaciuta alle case farmaceutiche. E anche questo potrebbe essere tra i motivi di quello che appare come un inizio, col botto, dello spoil system, diretto o indiretto, nella sanità del Piemonte.

E, visto che la proroga della convenzione scaduta è stata assunta dal dirigente di concerto con l’attuale direttore regionale della Sanità Danilo Bono, nessuno può escludere che anch’egli possa anticipare quell’uscita di scena fissata con l’arrivo dell’età pensionabile a fine anno, accelerando la decisione circa il so successore che la giunta di Alberto Cirio non ha ancora assunto. Insomma se l’abbandono del vertice del settore farmaceutico fosse solo una scossa, pur pesante, di avvertimento, il terremoto in corso Regina non si farebbe attendere molto.

Componente, negli anni, di molti organismi ministeriali, dell’Aifa così come della Conferenza Stato-Regioni, Giorni era arrivato a Torino, voluto da Moirano, proveniente dalla Toscana. Nel 2016 la Regione Sardegna, dove voluto dall’allora governatore di centrosinistra Francesco Pigliaru era approdato Moirano, chiamò Giorni a far parte della commissione tecnico-farmaceutica incaricata di studiare la razionalizzazione e il contenimento della spesa farmaceutica. Adesso, per lui, molti intravvedono un ritorno in Toscana. Di certo nessuno, in corso Regina, scommette su un ripensamento, dopo quello scontro, sia pure a distanza, con l'assessore.

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