EX CATHEDRA

Carabiniere ucciso, altra prof nella bufera

Dopo il caso di Novara, una docente torinese invita le forze dellʼordine a valutare "un colpo in testa al reo, come fanno in ogni altro Paese". Nessun pentimento: "Ho invocato semplicemente l'articolo 53 del codice penale"

Dopo il caso della docente novarese Eliana Frontini che ha esultato sui social per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega (“uno in meno”), un’altra insegnante, la 46enne torinese Patrizia Starnone, finisce nella bufera per un commento su Twitter. Per la prof, ex avvocato che insegna Diritto al liceo Pascal di Giaveno, nei casi in cui è necessario, le forze dell’ordine dovrebbero “dare un colpo in testa al reo, come fanno in ogni altro Paese”.

Il messaggio è comparso in calce al discutibile sondaggio della Lega, che sui social network aveva chiesto ai suoi followers se la foto di Gabriel Christian Natale Hjorth fosse davvero choc come avevano scritto alcuni giornali. La risposta della professoressa Starnone, che adesso ha reso il suo profilo Twitter bloccato e accessibile soltanto ai suoi contatti, è stata questa: “È scioccante il fatto che sia stata scattata, pubblicata e che qualcuno si indigni pure dopo l’efferato crimine perpetrato contro il nostro carabiniere. Cari agenti della forze dell’ordine quando è necessario e non vi è altra scelta un colpo in testa al reo, come fanno in ogni altro Paese”.

Patrizia Starnone – che alle ultime elezioni comunali è stata candidata con la Lega – pur avendo limitato l’accesso al suo profilo in seguito agli insulti ricevuti, ha affermato di non avere cancellato il suo tweet perché ha la coscienza a posto: “Ho invocato semplicemente l’articolo 53 del codice penale, che parla dell’uso legittimo delle armi. Mettere il mio commento e quello dell’altra insegnante che ha parlato di un carabiniere di meno significa che il mondo è alla rovescia. Perché io ho invocato la legge e lei ha mancato di rispetto alla vittima di un omicidio”.

print_icon