Nulla sarà più come prima

Il governo giallo/rosso che sta per nascere, oltre all’operazione in sé, è destinato a cambiare in profondità la geografia politica italiana. L’alleanza tra Renzi, Grillo e Casaleggio e il Pd archivia definitivamente le vecchie categorie politiche del passato. Nel caso specifico, consegna alla storia e agli archivi quella che per lungo tempo e in fasi politiche diverse è stata sbrigativamente definita come “alleanza di centrosinistra”.

Oggi, e soprattutto domani, dopo il varo del governo tra il partito di Grillo e Casaleggio e quello di Renzi e del Pd, si aprono nuovi spazi politici ma, al contempo, si liquida un’esperienza politica che faceva perno su culture, programmi e prospettive del tutto diverse da ciò che ci si appresta a fare adesso con un partito squisitamente populista e che rimarca la sua presenza come alternativa alle tradizionali categorie politiche. Almeno come le abbiamo declinate e interpretare sino ad ora. Di conseguenza, tutti coloro che con ipocrisia, falsità e superficialità continueranno a parlare del futuro del centrosinistra dopo aver varato un “governo di svolta”, di “lunga durata”, con una profonda convergenza “politica e programmatica” e addirittura “storica” con i 5 stelle, semplicemente racconteranno una bufala. Anche perché, pare, nell’accordo cosiddetto storico si prevede anche, e giustamente, l’allargamento del modello nazionale a tutte le consultazioni locali.

Ora, è del tutto naturale che in una stagione caratterizzata da profonde – nonché legittime – trasformazioni dopo la folle idea del capo della Lega di far saltare il governo giallo/verde, è del tutto evidente che il tutto si rimescoli. A cominciare, appunto, dal tramonto delle vecchie formule politiche e alla nascita di nuovi soggetti politici. Sul centrodestra non merita neanche di soffermarsi perché la sua trasformandone radicale è già stata decretata e praticata dal capo della Lega, e da tempo. Per quanto riguarda il centrosinistra, il suo capolinea lo raggiunge – seppur dopo alterne e complicate vicende – con il decollo dell’esecutivo giallo/rosso. E, quindi, è del tutto naturale che decollino nuovi esperimenti politici.

Al riguardo, e per tutti coloro che fanno fatica a condividere le ultime piroette politiche – e cioè, rinnegare radicalmente in pochi giorni ciò che si è detto solennemente e ufficialmente per quasi dieci anni – la discesa in campo di una formazione di centro, innovativa, moderna, riformista e costituzionale non può che essere la risposta più adeguata e pertinente alla situazione politica che si va configurando. Già si conoscono i leader e anche i programmi. E questo per la semplice ragione che il ritorno del sistema proporzionale impone la costruzione di soggetti politici con una propria personalità, identità e autonomia organizzativa. Per il momento non resta che prendere atto della profonda sterzata che ha subito il nostro sistema politico. Anche senza essere passati dal voto popolare. Semplicemente, nulla sarà più come prima. Con buona pace degli ipocriti e degli intramontabili uomini di potere che continueranno a fingere che tutto prosegue all’insegna dell’ordinaria amministrazione.

print_icon