BRACCIO DI FERRO

"Sul turismo Regione nel caos"

Duro attacco del Pd dopo l'audizione dell'assessore Poggio in commissione. Da parte della giunta l'ipotesi di ridisegnare l'organizzazione delle Atl, ma l'opposizione alza le barricate: "Il nostro sistema funziona"

Al momento l’unica cosa certa è l’intenzione della Regione Piemonte di riorganizzare il sistema turistico. Il come resta un’incognita. “Non vogliamo calare nessuna decisione dall’alto – premette l’assessore Vittoria Poggio – la rimodulazione prevede un nuovo modello di rapporto col territorio e dovrà essere condivisa con i suoi rappresentanti”. Il primo incontro è previsto il prossimo 17 ottobre: da lì inizierà un percorso di “concertazione”, “nell’ottica di creare un sistema più efficiente”. Insomma siamo ancora alla fase delle buone intenzioni.

La base di partenza è quella contenuta nel programma elettorale del centrodestra che prevede la valorizzazione dei prodotti turistici e dunque accorpare aree geografiche sulla base delle proprie peculiarità. Per capire meglio possono essere utili alcuni esempi: il Vco e Novara potrebbero essere accorpati in un unico distretto dei Laghi, da Limone Piemonte alla Via Lattea potrebbe estendersi un altro distretto, quello dei Monti, e poi le Colline Unesco con Alba, Asti e Alessandria. Un approccio in parte inverso rispetto a quello adottato dal centrosinistra che invece aveva puntato su una suddivisione territoriale in cui ogni teritorio potesse esprimere tutte le sue specificità. Il tutto coordinato da una Dmo regionale, un’azienda turistica in grado di promuovere il “Sistema Piemonte” a trecentosessanta gradi: dalle residenze reali ai Sacri Monti, passando per le ciclovie e la via francigena. Alle agenzie territoriali il compito dell’accoglienza, alla Dmo (Destination management organization) quello della promozione e del marketing su larga scala.

In una prima fase l’assessore Poggio aveva anche ipotizzato lo smantellamento della Dmo, ipotesi in parte rientrata. Almeno sembra, perché al momento non ci sono certezze e quelle poche idee sul tavolo “siamo pronti a ritirarle se non troveremo la piena condivisione del territorio”. Di certo l’obiettivo è di accorpare, per “evitare di tenere lì qualche Atl moribonda” prosegue Poggio.

Intanto, durante la riunione della Commissione Turismo, a Palazzo Lascaris, è già andato in scena il primo round di un braccio di ferro che potrebbe trascinarsi a lungo. Dai banchi dell’opposizione, infatti, il Pd erge le barricate: “Abbiamo assistito a una dotta e fumosa lezione dell’assessore Poggio sul turismo – attaccano il capogruppo Domenico Ravetti e Raffaele Gallo –. L’unico passaggio evidenziato è la volontà di rivisitare la governance delle Atl, individuandole per prodotto turistico. Non condividiamo questa visione e chiediamo all’assessora di confrontarsi in Commissione e con i territori interessati”. “È assurdo – aggiungono – smontare senza motivo una riforma del 2016 che sta portando risultati concreti, come dimostra il riconoscimento della Lonely Planet che ha indicato il Piemonte come seconda Regione europea da visitare. Attendiamo di capire quale sia il cambio di velocità sbandierato da Alberto Cirio, perché anche sul tema del turismo non riusciamo a coglierlo”.

print_icon