OPERE & OMISSIONI

Tangenziale Est, un'altra occasione persa

Con la messa a bando delle tratte autostradali piemontesi, era necessario riaprire il dibattito sul tratto incompiuto dell'anello stradale attorno a Torino. L'intervento del deputato Giacometto di Forza Italia

«Fra le occasioni mancate dal recente bando per la concessione del sistema tangenziale di Torino e di tratti autostradali Torino-Piacenza, Torino-Quincinetto e Torino-Pinerolo, vi è senza dubbio il tema della chiusura ad est dell’anello tangenziale di Torino. Argomento, quest’ultimo, ormai escluso da troppi anni dal dibattito politico, ma che continua a rappresentare per il chierese e per il chivassese in particolare, ma per l’intera area metropolitana di Torino in generale, un grave deficit infrastrutturale; e che, a buon diritto, poteva essere un elemento qualificante della nuova concessione pluriennale. Così come la richiesta della Città metropolitana di Torino e dei sindaci della prima cintura di eliminare gli attuali caselli della tangenziale, passando eventualmente a un sistema di pedaggiamento tramite abbonamento, il cosiddetto bollino». A riaprire l’antico dibattito attorno alla Tangenziale Est è Carlo Giacometto, deputato di Forza Italia componente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici alla Camera.

«Su questo argomento, per iniziativa della collega Daniela Ruffino, il nuovo viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri ha risposto a una nostra interrogazione sottolineando come nel bando sia previsto da parte del concessionario subentrante la redazione, entro un anno, di una “progettazione di fattibilità tecnica ed economica, con correlata analisi costi-benefici”». «Al di là dell’ennesimo ricorso alla formula magica che ha reso famoso il mai rimpianto predecessore dell’attuale ministro Paola De Micheli – prosegue l’esponente azzurro – si tratta di un impegno assolutamente generico e non particolarmente concreto, sulla cui serietà peraltro non mancheremo di vigilare. Insomma, si tratta di un bando in cui il Ministero, sia la precedente versione gialloverde, sia l’attuale giallorossa, non ha tenuto in considerazione le legittime richieste del nostro territorio: come piemontesi, al momento ne prendiamo atto con rammarico ma non rinunceremo a rappresentarle in tutte le sedi».

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