OPERE & OMISSIONI

Città della Salute, la legge c'è ma Icardi non la porta in giunta

Neppure nella seduta di domani verrà licenziata la norma che consente di sbloccare l'iter del super ospedale di Novara. Ora il provvedimento è al vaglio delle Risorse finanziarie, ma all'ombra di San Gaudenzio la pazienza sta per terminare

Doveva bastare una “leggina”. Solo una formalità per sbloccare l’iter per la realizzazione della Città della Salute di Novara. E invece, a oltre quaranta giorni dall’accordo trovato a Roma con il direttore generale della programmazione sanitaria del ministero Andrea Urbani, la Regione Piemonte è ancora al palo. Il tempo passa e il provvedimento continua a rimbalzare da un ufficio all’altro. E il risultato è che neanche questa settimana vedrà la luce.

Eppure la norma del ddl è scrittà e prevede che la Regione si ponga “quale garante degli impegni assunti dall’Azienda ospedaliera universitaria di Novara a copertura dell’importo relativo al canone di disponibilità qualora l’azienda non disponga di risorse proprie per far fronte a detto canone”. Ricapitolando, il super ospedale novarese nascerà grazie a un project financing che prevede un investimento privato di 219 milioni di euro e un finanziamento pubblico del governo pari a circa 105 milioni. Attraverso la dismissione di una parte rilevante del proprio patrimonio immobiliare l’Aou di Novara si accolla l’onere di far rientrare poco per volta (18,5 milioni all’anno per 26 anni) il partner privato dal proprio investimento. Ed è proprio qui che, secondo il governo, è necessario che la Regione garantisca, qualora qualcosa andasse storto, per la sua azienda ospedaliera. Garanzie senza le quali il governo non procede con il finanziamento, come peraltro indicato dal Nucleo di valutazione del ministero.

Venerdì scorso l'assessore Luigi Icardi aveva portato il provvedimento in giunta, ma senza assicurarsi di avere le coperture necessarie, andando incontro allo stop scontato del segretario generale ad interim e responsabile del settore Affari Istituzionali Paolo Frascisco, il quale sottolinea come mancasse la vidimazione della Ragioneria, senza la quale non può avvenire l’approvazione della giunta. Una situazione apparsa ad alcuni dei presenti surreale giacché per quanto Icardi possa essere un neofita dell’amministrazione regionale sembra difficile pensare non conoscesse una prassi tanto consolidata come la bollinatura degli uffici a fronte di una legge, ancor più se costituisce un impegno finanziario.

Quel che è certo è che dopo più di un mese questo provvedimento continua a rimbalzare da un ufficio all’altro senza ottenere il via libera. “È nelle mani del Bilancio che auspico dia in fretta il proprio parere” afferma l’assessore Icardi allo Spiffero. In particolare sarebbe al vaglio dei tre custodi delle casse regionali: il già citato Frascisco, il direttore delle Risorse finanziarie Giovanni Lepri e il numero uno della Programmazione economica della Sanità Valter Baratta.

Intanto a Novara fremono. Il sindaco Alessandro Canelli non ne può più di aspettare una legge che continua a subire ritardi all’apparenza inspiegabili e ha già chiesto all’assessore novarese Matteo Marnati, persona a lui vicinissima, di seguire la vicenda con estrema attenzione, incalzando, se necessario, il collega della Sanità. Oggi a Roma potrebbe svolgersi un faccia a faccia tra Canelli e Icardi, arbitro il segretario della Lega Riccardo Molinari. La situazione è tutt’altro che serena e ad aumentare il nervosismo ci ha pensato lo stesso Icardi facendo sapere che neanche nella prossima giunta di domani, verosimilmente, la norma verrà approvata.

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