SCANDALO

Sanità, maxi truffa pure in Piemonte

Sono ben 35 in tutta la regione le strutture di Sereni Orizzonti, la holding delle case di riposo decapitata da un'inchiesta che ha portato all'arresto del patron Blasoni. Avrebbero usufruito dei finanziamenti pubblici senza garantire i livelli minimi di assistenza

Una novantina di strutture gestite in Italia, in Spagna e in Germania, 5.600 ospiti accolti e quasi 3.000 tra dipendenti e collaboratori: è un vero e proprio colosso delle residenze per anziani e per minori la holding Sereni Orizzonti, decapitata questa mattina dall’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, che ha portato all’arresto del presidente del gruppo Massimo Blasoni e altri sette dirigenti. Solo in Piemonte sono presenti 35 struttura ed è stato presentato nei giorni scorsi un progetto per un nuovo complesso a a Piedimulera da 120 posti. Le Fiamme Gialle hanno eseguito 8 arresti, perquisizioni e sequestri per un totale di dieci milioni di euro nell’ambito di un procedimento in materia di spesa socio-sanitaria, ai danni dei bilanci delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia. L'ipotesi di reato contestata è truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario.

Secondo l’accusa, la società ha percepito illecitamente contributi pubblici per oltre 10 milioni di euro, presentando alle Asl rendicontazioni non veritiere in ordine agli standard quantitativi e qualitativi dei servizi assicurati nelle proprie strutture: in pratica, per massimizzare il profitto, sarebbe stato compresso al massimo il costo del personale di servizio impiegato ed erogate prestazioni diverse per quantità̀ e qualità̀ rispetto agli standard previsti nei contratti, determinando un servizio inferiore ad anziani e minori, anche a rischio di pregiudicarne il benessere e la salute.

Nata a Udine nel 1996, Sereni Orizzonti che inizialmente si occupava in via esclusiva della gestione delle residenze, da alcuni anni, anche attraverso la controllata Lifecare srl, progetta e costruisce direttamente le strutture. Nell’ultimo quadriennio la holding ha registrato una crescita del +147% del proprio fatturato, che quest'anno supererà i 200 milioni di euro. Il Piemonte è di gran lunga la regione d’Italia dove Sereni Orizzonti è maggiormente presente: sono 35 le strutture di accoglienza collocate nel territorio della Regione: 11 a Torino e provincia (di cui 3 in costruzione), 4 nell’Alessandrino, 1 in provincia di Asti, due nel Biellese, cinque nel Cuneese, 3 in provincia di Vercelli e due in provincia di Novara, una delle quali in costruzione a Borgoticino.

Proprio nelle ultime settimane Sereni Orizzonti è approdata anche nel Vco: l’amministrazione comunale di Piedimulera ha infatti recentemente accettato un progetto presentato dalla holding per realizzare una maxi casa di riposo per anziani da 120 posti letto sul terreno che alcuni anni fa era stato indicato come possibile sede per il nuovo ospedale unico della Provincia del Vco, opera tuttora in alto mare. Tra le strutture più recentemente realizzate da Sereni Orizzonti in Piemonte c’è la Rsa di Momo, nel novarese, 80 posti letto, otto milioni di investimenti, costruita in meno di due anni e inaugurata a fine 2015. La presenza storicamente più consolidata (e anche più discussa) del gruppo in Piemonte è però quella nel vercellese: Sereni Orizzonti ha rilevato negli anni ‘90 la casa di riposo “La Consolata” di Borgo D’Ale che nel decennio precedente era stata il quartier generale della congregazione di “Mamma Ebe”, Gigliola Ebe Giorgini, la santona nota per le ripetute condanne per estorsione e circonvenzione d’incapace. Per la gestione della stessa struttura, nel frattempo ribattezzata La Quercia, in tempi più recenti per ben due volte, nel 2016 e nel febbraio di quest’anno, i vertici della società erano finiti nei guai, con l’accusa di abbandono di incapace e maltrattamenti oltre che per le scarse condizioni igieniche.

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Al termine della vicenda giudiziaria che ha coinvolto Massimo Blasoni, azionista di maggioranza di “Sereni Orizzonti”, così come altri dirigenti dell’azienda, nel 2020 sono state ridimensionate le contestazioni iniziali, dal momento che l’accusa è stata derubricata dal reato di truffa a quello più lieve di frode nelle pubbliche forniture. Il risarcimento prospettato riduce a meno di un terzo l’iniziale contestazione. Nessuna truffa preordinata, dunque, ma solamente deficit assistenziali in alcune Rsa nel quinquennio 2015-2019. “Patteggio, in buona parte ancora convinto delle mie ragioni, perché questo mi pare l’unico modo per dare serenità all’azienda”, ha dichiarato lo stesso Blasoni –. Il gruppo che ho occupa 3.500 lavoratori, rappresenta una importante realtà che deve proseguire serenamente e utilmente crescere”. I suoi avvocati Luca Ponti e Fausto Discepolo hanno espresso “grande soddisfazione per il risultato ottenuto grazie anche a un confronto leale e continuo con la Procura della Repubblica”. Soddisfazione anche da parte dell’amministratore unico di “Sereni Orizzonti Holding”, Simone Bressan, che ha sottolineato la professionalità dei collaboratori del gruppo, che hanno continuato ad offrire servizi di qualità a tutti i suoi 5.000 ospiti”.

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