Esploso edificio: Pm, fermato poteva evitare tragedia

E' Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa di Quargnento, l'uomo fermato la scorsa notte dai carabinieri per la morte dei tre vigili del fuoco. Lo rende noto il procuratore Enrico Cieri in conferenza stampa. C'è una tentata frode all'assicurazione dietro la tragedia di Quargnento per la quale i carabinieri hanno fermato la scorsa notte Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa in cui sono morti tre vigili del fuoco.  La moglie di Vincenti, il proprietario della cascina di Quargnento nella cui esplosione sono morti tre vigili del fuoco, è indagata a piede libero nell'inchiesta che ha portato all'arresto del marito. Vincenti e la moglie erano "fortemente indebitati". Lo afferma in conferenza stampa il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, illustrando i particolari dell'operazione che ha portato al fermo di Vincenti e a indagare la moglie a piede libero per la morte di tre vigili del fuoco nella esplosione della cascina di Quargnento. "Lo scorso agosto - rivela il magistrato - l'assicurazione dell'edificio era stata estesa al fatto doloso. Il premio massimale era di un milione e mezzo di euro". Il timer era stato settato all'1.30 ma accidentalmente c'era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimé, ha allertato i vigili del fuoco". Il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, ricostruisce così l'esplosione della cascina di Quargnento in cui sono morti tre vigili del fuoco nella notte tra il 4 e il 5 novembre. L'esplosione doveva essere una sola ma l'errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia. "No comment": il comandante provinciale dei carabinieri di Alessandria, colonnello Michele Angelo Lorusso, ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se nell'esplosione di Quargnento, in cui sono morti tre vigili del fuoco, sia coinvolto anche Stefano Vincenti, figlio di Giovanni, l'uomo fermato la scorsa notte. "Le indagini proseguono", ha ribadito il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri. Vincenti, il proprietario della cascina di Quargnento nella cui esplosione sono morti tre vigili del fuoco, poteva evitare la tragedia. Lo spiega il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri. "La notte della tragedia Vincenti è stato informato da un carabiniere che il primo incendio era quasi domato - spiega il magistrato -. Vincenti non ha detto che all'interno della casa c'erano altre cinque bombole che continuavano a far fuoriuscire gas. Era intorno all'1, ci sarebbe stata mezz'ora di tempo per evitare la tragedia". Vincenti ha sostenuto di non averlo detto perché "sconvolto per un gesto andato al di là delle intenzioni". Nel corso dell'interrogatorio, ha ribadito più volte che "non voleva uccidere". Nei suoi confronti resta però l'accusa di omicidio volontario plurimo, oltre a quelle di disastro e lesioni.

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