POLITICA & SANITA'

"Stop al partenariato coi privati", stretta della Regione sulle Asl

L'assessore alla Sanità sospende "con effetto immediato" la gara per la gestione e fornitura di energia e riscaldamento dell'ospedale di Alessandria. E impone a tutte le aziende il blocco delle procedure Ppp. D'ora in poi serve l'ok di corso Regina. Direttori perplessi e disorientati

Una gara dell’ospedale SS. Antonio e Biagio–Cesare Arrigo di Alessandria stoppata a meno di un mese dal termine per la presentazione delle offerte e il blocco per tutte le aziende sanitarie del Piemonte di ogni procedura che comporti il partenariato pubblico-privato. Le decisioni sono arrivate, fulmini a ciel sereno, in questi giorni con la firma dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi che alla base del provvedimento avrebbe posto la necessità di un maggior controllo da parte della Regione su un sistema – quello, appunto, del partenariato – sempre più utilizzato dalle aziende sanitarie in svariati settori per sopperire alla carenza di risorse finanziarie.

Tra i primi effetti della disposizione di corso Regina Margherita c’è proprio la sospensione immediata della gara per “l’affidamento del multiservizio energia per l’erogazione di servizi energetici e di comfort ambientale mediante la gestione e manutenzione di strutture e impianti e con la realizzazione di investimenti di efficientamento energetico” per un valore di poco più di 240 milioni di euro e l’intimazione al direttore generale dell’azienda alessandrina Giacomo Centini a “non procedere ad alcun affidamento”, questo “al fine di permettere le valutazioni” che l’assessorato e la direzione regionale intendono fare su questa procedura, così come sulle altre aperte o in previsione nelle altre Asl e Aso.

La lettera indirizzata al vertice dell’azienda che governa l’ospedale di Alessandria e l’Infantile, è stata spedita anche al direttore degli appalti di Scr Adriano Leli, visto che a bandire la gara per conto dell’Aso è stata proprio la società di committenza regionale. Un aspetto non secondario nell’analisi che nei vertici delle aziende si sta facendo in questi giorni dopo il blocco di ogni procedimento che coinvolga il privato attraverso il sistema del partenariato, che poi (altro aspetto che entra con tutto il suo peso) è lo stesso strumento che sta alla base del progetto della Città della Salute di Novara e che è motivo di fortissime perplessità da parte dell’assessore, con conseguenti ritardi e tensioni crescenti nella maggioranza. Che ci possa essere un ricorso in alcuni casi un po’ disinvolto e accentuato del partenariato in alcune aziende sanitarie è un’ipotesi tutt’altro che remota. Che la complessità dei contratti trovi più preparata la parte privata rispetto a quella pubblica è altrettanto difficile da smentire. Tutto questo e altro ancora avrebbe fatto scattare qualche campanello di allarme negli uffici di corso Regina, anche se un approccio ideologico, vista la già citata vicenda novarese, non è da escludere.

Certo è che quanto deciso e comunicato da Icardi non avrebbe potuto che provocare più di una reazione e preoccupazione tra la dirigenza delle aziende. Nulla di definitivo, va detto: la sospensione delle procedure in essere dovrebbe servire, come spiegato nella lettera all’Aso alessandrina, al vaglio da parte degli uffici regionali. Vaglio che d’ora in poi diventerà regola in ogni caso in cui un’azienda prenderà in considerazione di utilizzare il partenariato, per fare fronte a necessità che da sola non sarebbe in grado di risolvere.

E proprio questa sorta di stato di necessità è, spesso, la molla che fa muovere i privati – nei settori più svariati – con proposte di soluzioni che una volta avanzate all’azienda questa è tenuta a prenderla in esame. Nel caso si decida di percorrere la strada del partenariato con la messa a gara, in questa chi ha fatto la proposta ha una sorta di prelazione su altri concorrenti a parità di condizioni. Anche in virtù di questi aspetti procedurali è importante una seria e approfondita analisi preventiva, senza tralasciare l’aspetto della durata dei contratti che non è quasi mai breve. Analisi che se fino ad oggi era solo in capo alle Asl e alle Aso, talvolta affidata a consulenti esterni con il rischio di intrecci con i proponenti, d’ora in poi la Regione intende avocare a sé in ultima istanza.

Nel caso della gara dell’azienda alessandrina, sospesa “con effetto immediato”, non sfugge che sia stata bandita da Scr in qualità di stazione appaltante delegata dopo una proroga deliberata dall’Aso lo scorso gennaio del contratto con il raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla capogruppo Siram “al fine di assicurare la continuità dell’approvvigionamento di energia primaria negli stabilimenti dell’Aso e i servizi di riscaldamento, termici continuativi, di condizionamento, raffrescamento dell’aria, di gestione manutentiva ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici e termotecnici fino al subentro dell’aggiudicatario del nuovo partenariato Multiservizio, presuntivamente fino al 31 ottobre 2019”.

Scr, in effetti, aveva predisposto il bando il 30 gennaio scorso, ma l’8 agosto era stato ritirato indicendo lo stesso giorno una nuova gara. Quella che adesso Icardi ha sospeso. Così come tutte le altre procedure che prevedano questo tipo di rapporto con il privato. Quali potranno essere le conseguenze di questa decisione – proroghe per i servizi in atto? Ritardi su alcuni settori e interventi? – è quel che si chiedono in molti tra i vertici delle aziende dove, dopo il congelamento per tre mesi degli atti aziendali disposto dall’assessore ad inizio estate adesso nel freezer Icardi ha messo il partenariato.

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