GIUSTIZIA

Loreto procuratore capo, prima donna al vertice

Magistrato titolare di numerose inchieste sulle infiltrazioni mafiose in Piemonte e Valle d'Aosta. Succede dopo un anno di vacatio a Spataro, ma sulla sua designazione il Csm si è diviso. Battuto il capo della procura di Siena Vitello

A un anno di distanza dalla pensione di Armando Spataro, Torino ha un nuovo procuratore capo e per la prima volta si tratta di una donna. È Anna Maria Loreto, per 16 anni procuratore aggiunto nel capoluogo piemontese e oggi uno dei pm titolari dell’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta, che ha portato alle dimissioni del presidente della Regione. E di criminalità organizzata si è sempre occupata, arrivando a dirigere il nucleo specializzato. Alla prima nomina importante, dopo lo scandalo della scorsa estate, il plenum del Csm si è però diviso. Loreto è passata con 12 voti contro le 7 preferenze ottenute dal suo diretto concorrente, il procuratore di Siena Salvatore Vitello. Quattro gli astenuti.

A favore di Loreto hanno votato i togati di Area, Autonomia e Indipendenza, l’indipendente Nino Di Matteo e i laici Alberto Benedetti (M5s) e Michele Cerabona (Forza Italia). Per Vitello – che invece in Commissione aveva ottenuto la maggioranza – hanno votato i togati di Magistratura Indipendente e di Unicost, le correnti della magistratura uscite ridimensionale dopo lo scandalo nomine. Si sono astenuti il primo presidente Giovanni Mammone, il Procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi e i laici Stefano Cavanna (Lega) e Filippo Donati (M5s).

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Loreto non solo è la prima donna a guidare la procura di Torino, ma è in assoluto la prima donna ad assumere il vertice di un ufficio di grandi dimensioni. In passato altre donne erano arrivate alla guida di uffici requirenti, ma si trattava di piccole o medie realtà.