Cooperative non versavano contributi, sei arresti 

Scoperta a Torino un'associazione a delinquere finalizzata alla costituzione e gestione di più società cooperative, amministrate formalmente da prestanomi, che fornivano manodopera a prezzi di gran lunga inferiori al valore di mercato attraverso il sistematico utilizzo in compensazione di crediti fiscali inesistenti e l'omesso versamento dei contributi previdenziali. Le indagini, coordinate dalla Procura di Torino e svolte dalla Guardia di Finanza di Orbassano hanno portato all'arresto di 6 persone, una settima è ancora ricercata, 6 soggetti. I sette sono tutti residenti nella provincia di Torino e secondo le indagini hanno utilizzato in compensazione crediti fittizi per un importo complessivo di quasi 10 milioni di euro e sono ritenuti i responsabili del fallimento delle società cooperative coinvolte. Le cooperative, che non presentavano le dichiarazioni dei redditi o le presentavano con imponibili nettamente inferiori al reale, venivano tenute in attività per periodi brevi e condotte al fallimento dopo essere state depauperate, da parte degli amministratori di fatto, delle residue consistenze patrimoniali costituite prevalentemente da liquidità. Gli amministratori di fatto delle cooperative, tutti destinatari della misura cautelare della custodia in carcere, figuravano formalmente come dipendenti e percepivano superiori ai 5 mila euro mensili; i prestanome, invece, venivano reclutati tra persone bisognose e venivano retribuiti con compensi irrisori. Nei confronti degli indagati sono stati anche eseguiti sequestri preventivi finalizzati a recuperare almeno parte del profitto dei reati commessi: finora sono stati sequestrati due immobili residenziali, tre autovetture, contanti e oggetti preziosi per un valore complessivo di circa 500mila euro e sono stati congelati tutti i conti correnti. Sono state anche eseguite numerose perquisizioni nei confronti di 15 prestanomi che si sono succeduti nell'amministrazione formale dell'impresa e di altre 11 persone che hanno concorso nella bancarotta fraudolenta di sette società dichiarate fallite nel 2017 e 2018, prelevando ingiustificatamente liquidità dalle casse aziendali o comunque beneficiando di somme di denaro distratte dai conti societari. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di varia documentazione utile alle indagini.

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