Diffamò Caselli, condannato avvocato No Tav

Un avvocato torinese, Alessio Ariotto, simpatizzante del movimento No Tav, è stato condannato per diffamazione ai danni del magistrato Gian Carlo Caselli. I giudici della Corte d'appello di Milano, con una sentenza resa definitiva dalla Cassazione, hanno quantificato la pena in 1.800 euro di multa e hanno accordato a Caselli un risarcimento di 15 mila euro. Il legale, indicato negli atti come componente del Legal Team No Tav, è stato processato per una serie di messaggi che pubblicò sul suo profilo facebook fra il 2013 e il 2014, quando Caselli era procuratore capo a Torino. A dare il via al procedimento era stata una denuncia dell'allora senatore Stefano Esposito (Pd), secondo il quale Ariotto utilizzava il social network per "insultare pesantemente le forze dell'ordine e i magistrati impegnati nel far rispettare la legge" a proposito delle iniziative dei No Tav in Valle di Susa. In seguito Caselli presentò una querela formale che la Cassazione, respingendo un'obiezione della difesa, ha giudicato pertinente e corretta. Tra i numerosi post lasciati da Ariotto su Facebook ne figurava uno con la foto del magistrato e la didascalia "Caselli pezzo di p.m.". Per la parte del capo d'accusa relativo alla frase "Il sonno della ragione genera le richieste della procura di Torino" l'avvocato invece era stato assolto.

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