LA NUOVA REGIONE

Una sola legge in otto mesi, la Regione batte la fiacca

Alla faccia dell'altra velocità promessa da Cirio. La giunta è inchiodata e pure poco presente in aula. Così il Consiglio fa flanella. Il raffronto impietoso con le amministrazioni passate (di destra e sinistra). Ravetti (Pd): "Il governatore faccia un tagliando"

Una giunta che non sforna leggi e provvedimenti, un Consiglio che trascorre le sedute a baloccarsi tra ordini del giorno, interrogazioni e interpellanze, mozioni e atti di indirizzo. È questo lo stato dell’arte a Palazzo Lascaris dove è l’opposizione a chiede al centrodestra che fine ha fatto quell’“altra velocità” promessa in campagna elettorale da Alberto Cirio. La realtà è che «per ora siamo fermi, immobili» sbotta il capogruppo del Pd Domenico Ravetti. I raffronti con le passate amministrazioni è impietoso, come fa notare il consigliere dem Maurizio Marello: nel 2005 la giunta di Mercedes Bresso, dopo otto mesi, aveva approvato 12 leggi, senza conteggiare quelle di bilancio. Cinque anni dopo, Roberto Cota era a quota 10. Nel 2014 il centrosinistra di Sergio Chiamparino aveva approvato ben 15 norme, tra le quali la ristrutturazione del debito della Regione Piemonte (a settembre 2014). E Cirio? «La sua maggioranza è arriva oggi ad approvare una ratifica che tocca un tema forse non così sentito dai piemontesi, quello della navigazione sul Po e del sistema delle idrovie: tuttavia si tratta della prima legge che approviamo».

Insomma, Ravetti a quasi nove mesi dall’elezione questo esecutivo non ha ancora partorito nulla…
«Ma guardi, l’ho detto in aula, noi su questa giunta esprimiamo un giudizio negativo di natura politica e in quanto tale opinabile. Ma diventa inconfutabile a fronte della totale assenza di atti su cui confrontarsi. Sono inadeguati».

Questa mattina è stato approvato un ddl sull’intesa interregionale riguardo la navigazione sul Po.
«Una questione tecnica, è passata all’unanimità».

Per il resto niente?
«C’è stato l’assestamento di bilancio sul 2019, mentre la manovra per quest’anno è ancora in cantiere tant’è che siamo in esercizio provvisorio».

Almeno sono state cancellate alcune leggi inutili. Ricorda quando Cirio e l’allora assessore Roberto Rosso le mandarono al macero?
«Certo che lo ricordo. La grande semplificazione, poi però in Consiglio non è arrivato alcun provvedimento. Siamo ancora fermi agli spot».

Intanto oggi è stata sospesa una mozione su alcuni laboratori di analisi per via dell’assenza dell’assessore alla Sanità, Luigi Icardi.
«Per carità, ci sta che un assessore importante, peraltro con un ruolo nazionale di coordinamento dei colleghi delle altre regioni, sia in missione a Roma. Ma il problema è che sta diventando la regola. Oggi in aula c’erano solo due esponenti della giunta».

Pochi?
«Essere presenti in Consiglio è un dovere per gli assessori, soprattutto quando si discutono questioni di loro pertinenza. Si percepisce anche un’assenza fisica di questa giunta».

Cosa chiede a Cirio?
«Dico che evidentemente la sua macchina non va, ha già bisogno di un tagliando. Allora a questo punto lo faccia questo rimpasto, se non altro per dare un po’ di spinta alla sua azione».  

E a fronte di questa situazione l’opposizione che fa?
«Si stanno facendo opposizione da soli, una maggioranza che non produce è una maggioranza che non va avanti. A questo punto, come Pd, presenteremo un progetto amministrativo per il Piemonte durante la discussione del Bilancio, che l'assessore Tronzano ha promesso si terrà entro febbraio. Un pacchetto di misure che il centrodestra può usare almeno come spunto per provare a dare vitalità e brio alla sua azione».

print_icon