POLITICA & SANITA'

"Cirio e Icardi, dite come volete risolvere i problemi della sanità"

Il capogruppo del Pd Ravetti incalza presidente e assessore: "Basta con gli allarmi. Avete perso otto mesi senza indicare una soluzione, ora servono piani e progetti". La questione dei nuovi ospedali: Cuneo accelera e Alessandria resta ferma al palo

“L’assessore non continui a ripetere che ci sono problemi nella sanità come va facendo ormai da otto mesi, deve dirci quali sono le soluzioni. Lui, Luigi Icardi, il suo partito la Lega e il presidente della Regione Alberto Cirio sono lì per fare delle scelte, per decidere. Lo facciano”.

Dopo l’ennesimo allarme lanciato ieri in quarta commissione dal titolare della Sanità nell’esecutivo regionale di centrodestra, il capogruppo del Pd Domenico Ravetti sbotta, pur nel suo stile talvolta fin troppo misurato. Di fronte all’ulteriore avvertimento del rischio di finire nuovamente nel piano di rientro per i conti del sistema sanitario, ribadito da Icardi, i dem tornano a chiedere conto a lui e al presidente di cosa sia stato fatto fino ad oggi, eccetto indicare il pericolo imminente.

Insomma, Ravetti, anche l’ultima audizione in commissione dell’assessore non ha sciolto i vostri interrogativi? Non avete capito cosa vuole fare nell’ambito della sanità la giunta?
“Icardi ha detto che sta per ricevere uno studio Agenas che indica le criticità della sanità piemontese. Che lui e il direttore Fabio Aimar vogliono rivedere radicalmente il sistema e non permetteranno più alle aziende sanitarie di sforare e che affronteranno la situazione con delle scelte radicali. Ma alla precisa domanda su quali siano queste scelte, la risposta non c’è”.

Sono passati ormai quasi otto mesi dall’insediamento della giunta, servirà ancora tempo?
“Tutti questi mesi non sono stati impegnati per affrontare i problemi della sanità. Questo è il punto, questo è il problema”.

L’assessore, tuttavia, ripete che il rischio di un ritorno al piano di rientro, a un commissariamento della sanità piemontese, è reale se non si inverte la rotta. Converrà, che non è una questione di poco conto.
“Ripeto: non ci deve più raccontare che ci sono i problemi, deve dire quali sono le soluzioni. Nella discussione relativa al bilancio non c’è nulla, non si è saputo nulla. Ci mettano nelle condizioni di poter valutare le loro soluzioni nel momento in cui si discute il bilancio di previsione. Se non adesso, quando? Ritengono che ci siano troppe strutture complesse? Lo dicano. E poi, cosa significa efficentare? Significa Tagliare? Se io adesso vado al bar del mio paese, uno che mi dica che bisogna risparmiare lo trovo, ma bisogna anche spiegare come”.

Perdoni l’insistenza, ma tornare al piano di rientro dopo tutti gli sforzi economici richiesti anche ai piemontesi sarebbe una sciagura. Non concorda?
“Certo. Ma è lui, l’assessore, l’unico che può evitare questo rischio. Lo faccia, ci dica come. Ai direttori generali delle aziende non basta dire che non devono aumentare il deficit, devi dire come fare. Altrimenti sono capaci tutti. Se invece risparmiare significa, per loro, tagliare servizi ai cittadini ce lo dicano che facciamo una battaglia che neppure si immaginano”.

La carenza di medici, alcuni reparti affidati ai privati, le liste d’attesa, sono problemi reali. Da quel che dice non pare lei pensi si stiano affrontando nel migliore dei modi.
“L’impressione è che questa amministrazione regionale affronti i problemi di giornata. Non stanno mettendo in campo una visione complessiva. Magari ce l’anno, ma allora perché non ce la spiegano?”.

Ravetti, lei in un recente post ha scritto che mentre a Cuneo, incidentalmente la provincia del governatore e dell’assessore, si procede già per fare delle scelte sul futuro ospedale, nella sua Alessandria tutto è fermo. Ancora un Piemonte a due velocità, anche per le nuove strutture sanitarie?
“Purtroppo sì. Salvo poi prendere atto che Alessandria è amministrata dal centrodestra e della Lega in particolare, in provincia il centrodestra governa cinque città centro zona su sei. Ma la Lega ha capito che i nuovi ospedali sono il primo passo verso la soluzione dei problemi generali? Almeno incominciare a discuterne. Perché da tutte le parti ciò accade e nel cuore pulsante del leghismo piemontese, nella provincia del segretario regionale nonchè capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, questa roba non viene neppure messa in agenda?”.

In consiglio concluderete l’iter della legge a garanzia per la Città della Salute di Novara. Un percorso tormentato e segnato da non pochi intoppi e ritardi.   
“In questa vicenda si è impegnato male il tempo. E non mi pare che assessore e maggioranza abbiano ancora chiara la soluzione, così come non hanno chiaro il modello che vogliono per la sanità piemontese. Io non mi scandalizzerei se arrivassero e dicessero, per fare un esempio, vogliamo l’azienda zero, meno Asl e più spazio ai privati. E’ quello che vogliono? Lo dicano, poi noi faremo le nostre valutazioni. Ma basta con dire che ci sono dei problemi, Icardi e la maggioranza sono lì per affrontarli e risolverli. Lo facciano. E, magari, ci spieghino come”. 

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