Quella autorizzazione a procedere

“Io domando che l’autorizzazione a procedere contro di me venga concessa, perché io devo per rispetto a me stesso e ai miei colleghi, fra i quali ho l’onore di sedere, respingere le interpretazioni sulla sospensione di quella procedura, le quali accompagnarono il mio ingresso qua dentro. Io lo domando perché voglio aver occasione di provare coi fatti che non è per sottrarmi alla giustizia del mio Paese né alle responsabilità delle mie opere che ho accettato il mandato di rappresentante”. Dichiarazione dell’onorevole Felice Cavallotti pronunciata nella seduta del 3 dicembre 1873. L’autorizzazione fu concessa e Cavallotti fu assolto.

Leader indiscusso dell’Estrema Sinistra Storica nell’ultimo quarto del XIX secolo, lontano quanto mai dalla nostra visione del mondo, al netto delle sue battaglie su corruzione e malaffare, abbiamo voluto riportare la sua dichiarazione pregna di dignità, onore e nobile visione della politica.

Quanta dicotomia con la lotta politica, non solo italiana, del XXI secolo; quanto fariseismo e doppiezza nei percorsi parlamentari di tutte le nostre richieste di autorizzazioni a procedere. L’istituto immunitario, terreno di sotterraneo confronto tra magistratura e politica, evidenzia un’intrinseca debolezza di quest’ultima incapace di disciplinare compiutamente i propri confini di competenza e quelli del potere giudiziario. Forse, ai nostri politici per caso manca proprio dignità, onore e una nobile concezione della politica.

* Vincenzo Olita, Società Libera

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