No al taglio dei parlamentari, nasce coordinamento a Torino

Un flash mob, il 23 febbraio davanti alla prefettura di Torino, per il no al referendum costituzionale del 29 marzo. A promuoverlo è il neo nato Coordinamento dei comitati piemontesi per il no che parlano di "una questione di libertà civili e politiche". Fanno parte del Coordinamento, tra gli altri, il presidente dei Radicali Italiani, Igor Boni, il segretario regionale del Psi, Enrico Buemi, l'ex sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino, del comitato Si Tav Si Lavoro, Antonio Caputo, del Coordinamento per la democrazia costituzionale, e Pier Franco Quaglieni, dell'Associazione Marco Pannella. "Dire che si riduce il numero di parlamentari per risparmiare è una bestialità dal punto di vista dello stato di diritto - sostiene Boni -. Votare si vuol dire votare il taglio della democrazia lasciando le scelte sempre più nella mani della burocrazia dei partiti con interi territori che non verranno rappresentati. Una riforma - aggiunge - che impedirà qualsiasi voce fuori dal coro". Per Buemi, "il Parlamento è un'antenna delle istanze dei cittadini, riducendo la rappresentanza si riduce il potere dell'antenna che intercetterebbe solo certe istanze, magari le più potenti". "Il Parlamento e la politica negli ultimi anni non sono riusciti a difendere e rappresentare l'interesse generale del Paese e con questa legge si riduce la rappresentanza e la voce della società civile che difende quell'interesse", aggiunge Giachino "Si tratta di difendere il sistema della democrazia rappresentativa", afferma Caputo, mentre per Quaglieni è "demagogia in assenza di un quadro di riforma costituzionale".   

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