Mattioli, Paese cresce zero-niente, politica troppo timida

"La prima ricetta" oggi dovrebbe essere "far star bene in questo Paese le imprese che già ci vivono e per farlo bisogna cambiare mentalità. Nella nostra Costituzione non c'è mai la parola impresa", dice la vicepresidente di Confindustria Licia Mattioli, ospite di Piazza Pulita su La7, una dei tre imprenditori che si sono candidati per la prossima presidenza di Confindustria (con Carlo Bonomi e Giuseppe Pasini). "Bisogna ripensare questo Paese in funzione delle imprese perché possano crescere e prosperare", avverte Mattioli. L'azione in campo economico del Governo? "Siamo ancora troppo timidi, parlo dal punto di vista della politica industriale. Bisogna rilanciare gli investimenti in maniera significativa per par partire il mercato interno", un "mercato asfittico", un "paese che cresce dello zero-niente". Servono, tra le priorità per le imprese, "regole certe". Abolire la prescrizione? "Dà regole certe, se le togli diventa un problema. Quando togli una regola certa per una incertezza dove vai a finire? Questo è il problema del nostro Paese, qualsiasi regola non mai certa". Poi, "la burocrazia, il funzionamento della macchina", che frenano investimenti come per le infrastrutture". Le riforme fiscali? "Ti abbassano una tassa te ne alzano un'altra, non capisci": Governi che fanno un sacco di confusione, ci vorrebbe più chiarezza delle regole". E bisognerebbe "tassare meno gli investimenti che portano produzione, che portano valore, che non quegli altri, non ciò che è statico": è "miope" tassare i Bot meno delle imprese Quota 100? "E' una norma che non ha funzionato. 200mila hanno chiesto quota 100, meno della metà sono entrate nelle aziende: c'è un problema, non funziona appesantendo tutto il sistema delle pensioni". I navigator previsti dal sistema. del reddito di cittadinanza? "Utilissimi", ironizza, e scoppia a ridere: "Dobbiamo portare i navigator a navigare nelle aziende così capiscono cosa ci serve. Sarebbe importante. E' un sistema talmente complicato". L'impatto sull'economia dell'emergenza coronavirus? "Sicuramente è molto preoccupante soprattutto se durerà oltre i tre mesi. Se si si fermerà prima i numeri saranno diversi". "potrebbe valere lo 0,1% di crescita del paese se questa emergenza si protrarrà nel tempo, lo 0,1% in meno di una crescita che già non c'è, quindi potrebbe essere molto impattante".

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