Scontri in ateneo Torino, arrestati tre antagonisti

Un convegno sulle foibe, contestato dal Fuan, ha scatenato le tensioni al Campus Einaudi dell'Università di Torino. Quello che doveva essere un momento di riflessione sull'uso politico della memoria, alla presenza di Moni Ovadia e Stojan Spetic, si è trasformato in un pomeriggio di scontri tra antagonisti e forze dell'ordine. Il bilancio è di tre poliziotti feriti, altrettanti antagonisti arrestati più una quindicina di denunciati, l'aula intitolata a Paolo Borsellino devastata e una coda infinita di polemiche. Sono passate le 15 quando nell'aula D5 del Campus Luigi Einaudi, lungo le sponde del fiume Dora, si tiene il convegno "Fascismo, colonialismo, foibe e uso politico della memoria". "Un momento di riflessione sui tragici avvenimenti del confine italo-jugoslavo e sulle contraddizioni emerse a seguito dell'introduzione della Giornata del Ricordo", spiegano gli organizzatori. Poco lontano il Fuan, il gruppo universitario vicino a Fratelli d'Italia, distribuisce il volantino "La verità non si infoiba". "Sino a quando l'Università organizzerà conferenze e dibattiti che insultano la memoria di migliaia di italiani barbaramente uccisi - si legge - noi saremo qui". Basta qualche sguardo acceso, qualche parola di troppo, per scaldare gli animi dei due gruppi. Le forze dell'ordine intervengono per evitare che gli antagonisti raggiungano gli studenti di destra e scoppia il parapiglia. Calci, pugni, cassonetti dell'immondizia usati come scudo. Un antagonista viene fermato e l'auto della polizia su cui si trova viene accerchiata e presa a calci. "Era già capitato in passato e non funzionerà nemmeno questa volta. Le nostre idee sono più forti di qualsiasi intimidazione mafiosa dei centri sociali", commenta il presidente del Fuan, Andrea Montalbano, mentre una cinquantina di studenti del Collettivo universitario autonomo si riunisce in assemblea in rettorato per poi dare vita ad un corteo per le vie del quartiere Vanchiglia. Fuori i fascisti e la polizia dall'università", è uno degli slogan scanditi dai manifestanti. "Continueremo le nostre attività in università per dimostrare a questi personaggi che non ci fanno paura - ribatte Montalbano -. Ora però pretendiamo che l'Università prenda una posizione netta su questi atti gravissimi che continuano ad avvenire all'interno di uno spazio che dovrebbe servire per studiare e confrontarsi liberamente". Il caso finirà in Parlamento: la parlamentare torinese di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli, annuncia una interrogazione al ministro Lamorgese "per chiedere conto di come in un'università pubblica i centri sociali possano permettersi di organizzare convegni giustificazionisti sulle Foibe ed aggredire studenti che ricordano il martirio degli italiani infoibati e aggrediscono forze dell'ordine". 

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