Salone libro: difesa Fassino, no privilegi per Intesa Sanpaolo

Nella vicenda del Salone del Libro "non ci furono rapporti privilegiati con Intesa Sanpaolo" e tutto venne fatto "nella massima correttezza e nell'esclusivo interesse della Fondazione". E' quanto ha affermato l'avvocato Nicola Gianaria in difesa dell'ex sindaco Piero Fassino oggi in tribunale a Torino alla ripresa dell'udienza preliminare per l'inchiesta sulla vecchia gestione della kermesse libraria. Fassino è uno dei 24 imputati per i quali la procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio. "In quel periodo - ha detto Gianaria - era in corso la ricerca di nuovi soci per la Fondazione, che era in forte perdita. Fassino si adoperò per trovarne, prendendo contatto con diversi soggetti. Se si parla di rapporto privilegiato con Intesa SanPaolo, allora si deve parlare di rapporti privilegiati anche con Unicredit o con i Ministeri della cultura e dell'istruzione". Gianaria ha sottolineato che, successivamente, la bozza della convenzione (alla cui stesura Fassino non partecipo') non assicurò alcun vantaggio a Intesa Sanpaolo "perché, come dimostrano i documenti e gli cambi di email, si limitava a regolare i rapporti con i futuri nuovi soci". 

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