EMERGENZA & GAFFE

"Le materne restituiscano la retta", bufera sull'assessore e retromarcia

La Chiorino prima impone in tono perentorio il provvedimento a tutti gli istituti paritari, poi dopo l'intervento del governatore Cirio si ravvede. Sarà possibile restituire quando verrà incassato il contributo regionale. Stanziati 15 milioni

È facile dire “restituite la retta”, ma qualcuno in Regione ha idea di quale potrebbe essere il contraccolpo economico per scuole materne e asili nido? C’è apprensione tra le associazioni di categoria dopo l’improvvida dichiarazione dell’assessore all’Istruzione Elena Chiorino con cui imponeva agli “istituti che hanno già incassato la retta” di “restituirla immediatamente alle famiglie” o “scalarla dalla prima retta successiva”.

Questo perché a causa delle misure restrittive legate all’emergenza sanitaria da Coronavirus, gli istituti sono rimasti chiusi e i genitori costretti ad aggiustarsi in altro modo. Inoltre, ha intimato l’assessore “invito le scuole che erogano servizi per l’infanzia 0-6 ad astenersi dalla riscossione delle rette in questione, in attesa della nuova misura che, ricordo, comporterà un finanziamento complessivo di 15 milioni di euro”. Insomma, voi rinunciate alla retta oggi che domani, forse, arriverà una misura, di cui non si sa ancora nulla e che, in qualche modo, mitigherà le perdite. E intanto gli stipendi chi li paga? “Così si mette in ginocchio un intero sistema” si lamenta il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano.

La Fism è la Federazione italiana delle scuole materne cui sono associati 450 istituti che oggi ha scritto una missiva durissima all’assessore Chiorino e per conoscenza al governatore Alberto Cirio, il quale è intervenuto costringendo la titolare dell’Istruzione a una parziale retromarcia. “In questi mesi che precedono l’erogazione, le scuole saranno in grossa crisi finanziaria” si legge nella missiva firmata dal presidente regionale Giorgio Panigone e da tutti i presidenti provinciali. Si parla addirittura di uno “scenario di default dell’intero sistema paritario essendo gli effetti dei provvedimenti di Governo e Regione posticipati nel tempo”. Il riferimento è alla possibilità di accedere alla cassa integrazione per i dipendenti prevista nel decreto Cura Italia.

“Le ricordo – si legge nella lettera – che le scuole non hanno ancora incassato il contributo regionale per l’anno scolastico 2018/2019, oltre a quello dell’anno scolastico in corso. Si è chiesta come le scuole paritarie, che devono garantire la libera scelta della scuola e del servizio, hanno potuto continuare ad erogarlo con qualità e professionalità anche in assenza del contributo regionale sopra citato? Solo grazie alle rette che le famiglie hanno versato puntualmente alle scuole. Si è chiesta, quando ha deciso di condividere il suo pensiero nella dichiarazione fatta coram populo alle 16 di ieri a quali conseguenze avrebbe esposto le scuole paritarie, che non possono attingere alla fiscalità comunale piuttosto che statale?”.

Un attacco durissimo in seguito al quale la Chiorino ha inoltrato una nota ben più conciliante in cui spiega che gli istituti beneficiari del contributo previsto dalla misura regionale  hanno tre opzioni: 1) potranno dichiarare di aver già riscosso la retta, di non volerla o poterla restituire, rinunciando così al contributo regionale, 2) potranno dichiarare di aver già riscosso la retta, di voler accedere al contributo regionale e di impegnarsi a restituire la retta non appena incassato il contributo stesso, 3) potranno dichiarare di non aver incassato la retta, accedendo così al contributo regionale.

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