EMERGENZA SANITARIA

Ospedale d'emergenza alle Ogr

Si teme un'escalation di malati e l'Unità di crisi cerca strutture in grado di sopperire alla carenza di posti letto. Per il complesso ex industriale, recentemente trasformato in polo culturale, si tratta di una nuova riconversione

Trasformare le Ogr, a Torino, in presidio sanitario per far fronte alle esigenze sanitarie dell’epidemia da Coronavirus, sulla falsariga di quello che sta succedendo a Milano all’ex Fiera. È il progetto che, secondo quanto appreso, sta maturando tra i responsabili dell’Unità di Crisi e della Protezione civile. I primi accertamenti sono già cominciati. L’ex complesso delle Ogr-officine grandi riparazioni è stato riconvertito, alcuni anni fa, in polo culturale. Uno spazio considerato particolarmente interessante, secondo le prime notizie, è la cosiddetta “Sala grande Fucine”, che si presta a ospitare centinaia di posti letto da dedicare alla degenza e alla terapia subintensiva. Lunedì verrà fatto il punto e si deciderà sulla base dei rilievi tecnici effettuati.

Come noto, le Ogr sono una delle ultime testimonianze del passato industriale di Torino: un complesso che si estende su un’area complessiva di 35mila metri quadrati, riqualificato dalla Fondazione Crt che, con un investimento di 100 milioni di euro, ne ha fatto un centro di innovazione culturale. Mostre, spettacoli e convegni hanno preso il posto del rumore degli scalpelli con cui sin dal 1885 si riparavano i treni. Ad occuparsi della possibile trasformazione di questo spazio in presidio sanitario, per far fronte all’emergenza coronavirus, è l’Unità di crisi coordinata dal commissario Vincenzo Coccolo, che per questo dossier si avvale della collaborazione di Antonio Rinaudo, magistrato in pensione e consulente giuridico della task force. Prima delle Ogr, secondo quanto è trapelato in mattinata dal quartier generale di corso Marche, era stato preso in considerazione anche l’Oval, padiglione fieristico costruito per le gare di pattinaggio di velocità delle Olimpiadi invernali del 2006 nella zona del Lingotto. Questa ipotesi sembra però essere stata scartata.

I vertici della società Ogr si sono da subito messi a disposizione. “In questa difficile e drammatica fase emergenziale, oggi alle Ogr viene richiesto di riparare il bene più prezioso, ovvero la salute delle persone, ed è nostro dovere contribuire affinché ciò avvenga nel modo più rapido ed efficace possibile”, afferma il direttore generale di Ogr e segretario generale della Fondazione Crt Massimo Lapucci, in sintonia con il presidente dell’ente Giovanni Quaglia. “Avevamo promesso che le Ogr di Torino non avrebbero avuto paura di trasformarsi e di plasmarsi per il bene comune – ha proseguito Lapucci –. Per questo, con responsabilità e orgoglio, siamo pronti a farle diventare Officine per la salute al servizio della collettività, nella speranza di poterci lasciare tutti presto alle spalle questa emergenza e tornare a riparare idee, più forti e determinati di prima”. Il presidente di Ogr, Fulvio Gianaria, aggiunge: “Le Ogr sono nate per coltivare le arti e far esprimere il talento, la fatica formativa e progettuale dei giovani, ma ora siamo pronti a fermarci per il tempo necessario ad aiutare chi ha bisogno. Questa è la priorità assoluta. Poi tornerà il tempo in cui la creatività e l’innovazione saranno indispensabili per ripartire, e noi ci saremo di nuovo”.

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