Coronavirus, Pd Piemonte: serve intervento normativo per carceri

"Solo con la riduzione del sovraffollamento è possibile far rispettare, anche in carcere, le norme igieniche prescritte dalle autorità sanitarie e garantire eventuali periodi di isolamento sanitario per le persone positive". Così Paolo Furia, Segretario Regionale Pd Piemonte e Michele Miravalle, Responsabile Giustizia nella regione del partito, che hanno paventano "il rischio di un'accelerazione del contagio tra la popolazione detenuta e gli operatori penitenziari". "Serve un deciso intervento normativo di deflazione della popolazione penitenziaria che garantisca il fondamentale diritto alla salute di detenuti e lavoratori. Le misure previste dal decreto Cura-Italia sono un primo passo, ma ancora insufficiente", hanno osservato i due esponenti dem. "Per questo,- hanno spiegato - il Partito Democratico, in linea con quanto richiesto dai Garanti dei diritti dei detenuti e dai sindacati di polizia, ha depositato in Senato una serie di emendamenti, firmati anche dalla senatrice Anna Rossomando in accordo con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Giorgis, per allargare la platea di coloro che potrebbero accedere alle misure alternative". "Nessun indulto mascherato, - hanno precisato Furia e Miravalle - ma la semplice applicazione dei diritti previsti dalla Costituzione. I detenuti che escono dal carcere continuano infatti a scontare la loro pena in detenzione domiciliare. Rimango esclusi da queste misure coloro che sono stati condannati per reati di particolare allarme sociale, come i reati di mafia e i reati sessuali". Il Pd ha segnalato inoltre che in tutte le carceri regionali si fatica a "reperire mascherine e dispositivi di protezione individuale, così come di detersivi e disinfettanti, da destinare sia ai lavoratori che alla popolazione detenuta, è importante che l'unità di crisi regionale non si dimentichi di questo pezzo di Piemonte".

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