Coronavirus: Grimaldi (Luv), in Rsa non si può più attendere

"Non si può più attendere: dispositivi di protezione, test e tamponi sono l'unica soluzione per non trasformare i luoghi della salvezza in luoghi di contagio". Così il capogruppo di Luv in Regione, commentando l'annuncio della Regione sull'abbandono dell'ipotesi dei test sierologici nelle Rsa e il ritorno alla prospettiva dei tamponi a tappeto. "Nelle ultime sedute di commissione e consiglio - dice Grimaldi - abbiamo perso tutto il nostro tempo sull'ipotesi degli screening sierologici, su cui la Giunta non aveva alcun dubbio, mentre da settimane crescevano le denunce di operatori, sindacati, dirigenti, parenti e noi continuavamo a chiedere alla Giunta numeri precisi sui contagi nelle Rsa, un piano di intervento giornaliero e soprattutto tamponi a tappeto su ospiti e dipendenti. Nel frattempo, gli operatori hanno lavorato per settimane senza le adeguate protezioni e i numeri dei decessi nelle residenze sono stati spaventosi. Ora bisogna ricominciare tutto da capo". "Ieri infatti - aggiunge - una circolare del Ministro della Sanità ha rimarcato la scarsa attendibilità dei test a fini diagnostici. Nel frattempo nelle Rsa la situazione si aggrava e le inchieste si allargano. Ora la Regione annulla un ordine già eseguito di 50 mila test rapidi e ammette che la strada maestra resta quella dei tamponi. E circa centomila persone li aspettano. Non si può continuare a chiamare eroi medici, infermieri e operatori e poi farli attendere settimane".

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