PALAZZO LASCARIS

Libertà di educazione, voltafaccia del centrodestra

Il Consiglio regionale respinge un ordine del giorno per incrementare il fondo destinato alle famiglie delle scuole paritarie. L’accusa di Magliano (Moderati): "Si occupano di istruzione solo in campagna elettorale"

La libertà di educazione? “Per qualcuno un tema buono solo per fare campagna elettorale”. L’accusa parte da Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati, destinataria la maggioranza di centrodestra in Regione Piemonte che si è astenuta sull’ordine del giorno volto a incrementare il fondo per i voucher scuola a 8 milioni di euro per l’anno scolastico 2021-2022. Un intendimento, peraltro, presente già nel programma di Alberto Cirio, di qui la polemica dell’esponente di centrosinistra, da sempre vicino al mondo del volontariato cattolico e delle scuole paritarie. L’obiettivo di Magliano era l’innalzamento dell’ultima fascia della soglia Isee da 26mila a 40mila euro per ottenere gli assegni di studio per iscrizione e frequenza. 

“In altre parole, non chiedevo altro alla maggioranza che di tenere fede alle promesse fatte in campagna elettorale in tema di parità scolastica e libertà di educazione” dice Magliano, che poi aggiunge: “La scuola è forse l’ultimo vero ascensore sociale che resta in questo Paese: compito della politica è, anzi dovrebbe essere, non solo difenderlo, ma potenziarlo e garantirne la più ampia fruibilità. Il sistema paritario è riconosciuto dalla Legge Berlinguer del 2000 e riconosciuta ne è la funzione pubblica. “Immaginare l’offerta formativa di domani dovrebbe essere un compito del presente, dell’oggi. In un periodo nel quale le Paritarie sono in crisi e anche in Parlamento si stanno discutendo, sul tema, diversi emendamenti, con il mio atto ho provato a suggerire un’idea precisa di società: ma il Consiglio ha preferito non votare a favore della libertà di scelta delle famiglie”. Poi Magliano conclude: “Prendo atto della volontà dell’Assessore Elena Chiorino di vederci in Commissione per approfondire e mi auguro che questo corrisponda a una vera volontà di discuterne”.

print_icon