Coronavirus: artigiani, da stop già danni per 660 milioni

Dall'11 al 22 marzo a causa del Coronavirus 68.751 imprese artigiane del Piemonte (59,6% del totale) sono state costrette a sospendere l'attività. Il numero sale a 72.068 se si considerano anche le attività per le quali è prevista la possibilità di fare consegne a domicilio. Confartigianato stima una perdita di fatturato in questo mese di chiusura pari almeno a 662 milioni di euro. A questa cifra - spiega - si arriva a partire dal fatturato di ciascun settore Ateco, calcolando la perdita sulla base dei giorni di chiusura di ciascuna attività dal 12 marzo fino al 13 aprile. I dati sono forniti dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre. I comparti più colpiti sono le costruzioni, la manifattura (metalmeccanici, legno, chimica, plastica, tessile-abbigliamento, calzature), i servizi alla persona (acconciatori, estetiste, calzolai), la pasticceria. "La pandemia si sta portando via quello che resta delle micro imprese artigiane, già duramente provate da un decennio di crisi - commenta Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino - le pasticcerie e cioccolaterie artigianali hanno dovuto tenere chiusa la saracinesca proprio in uno dei periodi dell'anno più propizio. L'edilizia, che rappresenta numericamente il comparto più importante delle imprese artigiane, non può lavorare perché non è in grado di garantire gli standard previsti per la sicurezza, le imprese del benessere sono state tra le prime a essere penalizzate, a fronte di un esercito di abusivi che lavora indisturbato. Gli incassi sono azzerati, gli affitti delle botteghe e dei capannoni vanno comunque pagati e la conseguenza di queste chiusure forzate comporterà entro quest'anno, la chiusura di tante imprese". Tra il 2009 e il 2019 le aziende artigiane che in Piemonte hanno chiuso definitivamente sono state 20.673, pari al -15,2 %.

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