EMERGENZA SANITARIA

Allarme dei medici alla Regione: "Non cambiare il database Covid"

Una lettera dei camici bianchi delle Usca mette in guardia l'assessore Icardi sui rischi di un nuovo sistema informatico: "Su quello attuale ci sono le prese in carico di quasi 5mila pazienti" - DOCUMENTO

Dopo le mail “sparite” al Sisp dell’Asl Città di Torino, adesso si rischia di ved

ere andare perduto qualcosa come “le prese in carico di 4696 pazienti, 22.091 comunicazioni, 5033 dati anamnestici e 6124 inserimenti di parametri vitali”. E questo per la decisione dell’assessorato alla Sanità e dell’Unità di Crisi di rendere operativa una nuova piattaforma informatica, arrivata dopo quasi un mese dall’entrata in servizio delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale deputate ad eseguire i tamponi e monitorare i pazienti sia a distanza, sia con visite a domicilio.

Sono proprio i medici delle Usca a scrivere all’assessore alla sanità Luigi Icardi e ai direttori generali delle aziende sanitarie locali una lettera in cui lanciano l’allarme, dopo la comunicazione inviata ieri dallo stesso Icardi relativa all’implementazione della piattaforma Covid-19 che dà la possibilità ai medici di famiglia di proporre alle Usca la presa in carico dei pazienti. Uno strumento che arriva un mese dopo l’avvio del lavoro delle Usca e che a quanto pare presenta, pure lui, delle falle. “Attualmente in 10 Asl su 12 è già presente da circa un mese un sistema di presa in carico e gestione informatizzata e condivisa su piattaforma web dei pazienti Covid tra medici di famiglia, medici di continuità assistenziale, pediatri di libera scelta e medici Usca, attraverso il portale Ecwmed utilizzato da anni dagli operatori delle Cure Primarie del Piemonte”, spiegano i medici delle Unità speciali che aggiungono come “attraverso tale piattaforma sono stati presi in carico già 4696 pazienti su cui interagiscono 2600 medici”.

Leggi qui la lettera

Un sistema che ha mostrato di funzionare e che soprattutto ha sopperito a una mancanza, giacché nella prima fase dell'emergenza le comunicazioni avvenivano tramite mail che talvolta si perdevano o non venivano processate. Oltre a raccogliere i dati, quella usata da Usca e medici di famiglia, permette conferme in tempo reale, aggiornamenti ed è anche predisposta per la prescrizione diretta di ossigeno e farmaci, attraverso accordi con le farmacie aziendali.

Il nuovo sistema disposto dalla Regione, oltre a rischiare di perdere quella mole enorme di dati come spiegano i medici, “da una prima analisi – scrivono sempre i sanitari delle Usca - non prevede l’interazione con i medici di continuità assistenziale e con le farmacie territoriali, il monitoraggio dei dati clinici e del calcolo Mws, lo scambio di allegati, le notifiche di avvenuto aggiornamento dati, la segnalazione attraverso i criteri concordati in ciascuna Asl”.

Da qui la richiesta “di soprassedere all’introduzione del nuovo sistema che al momento pare molto meno funzionale di quello in uso ormai da 2600 medici, almeno finché tutti i dati già presenti nel portale Ecwmed non potranno essere importati nel nuovo sistema garantendo la continuità assistenziale dei pazienti in carico e finché le funzionalità attualmente presenti non siano implementate nel portale Covid”.

Almeno questa volta, nel malaugurato caso si dovessero perdere dei dati, non si potrà dire che nessuno se ne era accorto, tantomeno che aveva avvertito. 

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