L'occasione da non perdere

Al varo della cosiddetta “Fase 2” il futuro presenta molte incertezze e vaste zone d’ombra. Le incognite si accumulano e la paura per il futuro non è dovuta solamente al Covid-19, ma anche a un quadro politico teso poiché dominato da menzogne e colpi bassi.

Non è un mistero come sin dai tempi della Rivoluzione francese la lotta contro il gruppo di potere, in quel caso la nobiltà, si combatta pure tramite la diffusione di notizie false, quelle che oggi chiamiamo fake: voci costruite con impegno allo scopo di screditare fortemente l’avversario neiconfronti dell’opinione pubblica.

Malgrado all’epoca pochi fossero in grado di leggere e di scrivere, gli articoli pubblicati nei pamphlet rivoluzionari permisero di alimentare il malcontento, spingendo il popolo affamato alla rivolta armata. È dubbio se Maria Antonietta abbia davvero risposto “Mangino le brioches” a chi allarmato le rendeva noto che il popolo non aveva pane per sfamare le proli, ma di certo, visto il contesto di grande lusso e sperpero alla corte di Versailles, i sudditi non fecero fatica a crederlo, con tutto quello che ne conseguì.

Oggi, il livello culturale dei fruitori del sistema democratico, mediamente, non è elevato, però tutti sanno leggere. La maggior parte degli elettori ama inoltre navigare su Internet e indignarsi sui social. Creare una notizia allo scopo di generare rabbia è atto relativamente facile, e la sua diffusione alle masse è direttamente proporzionale allo scalpore che essa genera. L’annuncio secondo cui il Presidente Conte si era fatto costruire un ospedale casalingo nei primi giorni dell’epidemia, in barba alla Sanità pubblica, era chiaramente falsa (si trattava probabilmente di una semplice fornitura di guanti e mascherine per i membri del governo), ma sono tanti coloro che ci sono cascati a vantaggio di chi ha commissionato la fake news.

Le menzogne raffigurano un metodo scientifico dai tratti decisamente cinici della lotta alla governance. Queste generano una confusione più che mai pericolosa in tempi di Covid-19 e al contempo danno frutto a valutazioni emergenziali probabilmente errate. La conquista del consenso spinge i più spregiudicati, che uno strano destino etichetta con il nome di Matteo, a perseguire posizioni dirette a favorire i propri cliens (in eterna ricerca di patronus) esercitando un pressing sul governo dai possibili effetti nefasti per l’intera collettività.

In questi mesi molte regioni hanno fatto a gara per dimostrare da una parte la capacità autonoma nel decretare maggiori vincoli di “distanziamento sociale” per i cittadini e, dall’altra, ad autorizzare aperture anticipate dando corso a un atteggiamento dai tratti schizofrenici. In Piemonte e Lombardia gli elettori hanno potuto assaporare un iniziale “Apriamo tutto”, ad esempio il rientro dei bimbi nei nidi a Torino oppure il riavvio degli aperitivi ai Navigli, repentinamente rinnegato di fronte al crescere dei contagi e prontamente trasformato in una serie di divieti insensati (come i famosi 200 metri di bonus per allontanamenti dalla propria residenza).

Il governo si muove tra pressioni incredibili provenienti dal mondo economico, dagli alleati (Italia Viva) e dagli avversari (Lega). Le scelte per il futuro prossimo diventano complicate, dovendo i decisori prestare orecchio alle ragioni dell’economia, a scapito dei lavoratori e delle loro famiglie. Tutto influenza le decisioni dei vertici di Palazzo Chigi, tranne il doveroso rispetto dei diritti civili fondamentali. Sullo sfondo, un sistema sanitario saccheggiato negli anni, a causa del quale sono stati necessari gli arresti domiciliari collettivi.

La curva dei contagi scende con andamento non certo rassicurante. Dopo aver impedito per due mesi gli incontri con i propri affetti, seppur nel rispetto delle norme sanitarie, e aver imposto di fatto un coprifuoco nelle città, ora alcune realtà territoriali (ad esempio la Calabria) aprono addirittura i servizi di ristorazione. Al contempo i commercianti di tutta la penisola premono (comprensibilmente) per una rapida ripresa delle proprie attività. Obiettivi fatti propri, insieme alla sciagurata Flax Tax, da partiti e gruppi lobbistici.

La stessa Conferenza Episcopale Italiana si indigna per il rinvio del nullaosta alla celebrazione delle messe, mentre Papa Francesco riporta alla calma facendo appello alla tutela del bene primario della Salute. L’impressione è che in questa fase si potrà contare principalmente sul buon senso delle persone: unico vaccino contro il disorientamento in cui i cittadini vengono gettati da svariati interessi di parte.

La guerra commerciale tra Usa e Cina aggiunge legna al fuoco della disinformazione. Le recenti accuse lanciate dall’amministrazione Trump, e dirette al governo cinese addossandoa Pechino la responsabilità della diffusione del Coronavirus, rappresentano l’ennesima speculazione giocata sul malessere di milioni di cittadini. Un dato pretestuale e in seguito smentito dai virologhi della Casa Bianca, pronti a rimarcare come tutti gli indizi raccolti indichino un’origine animale (e non da laboratorio) di Covid-19.

I problemi ancora irrisoltisono tanti, più che mai è bene non perdere la barra di navigazione in questo mare tempestoso in cui ci troviamo da mesi. È di vitaleimportanza riportare i grandi temi in cima alla lista delle priorità di governo, quali: Sanità, Lavoro e Ambiente. Cogliere da questa sventura le esperienze virtuose estere (come quanto è accaduto in Svezia dove hanno saputo far convivere emergenza pandemica con socializzazione quotidiana) insieme a un imprescindibile rispetto per la Natura.

Abbiamo violato il pianeta arrivando a un passo dal suo assassinio. Durante la quarantena è stata allentata la stretta al collo del nostro pianeta e l’ecosistema ha iniziato a respirare depurando acqua e aria. Favorire la bicicletta per gli spostamenti della Fase 2 è di certo una misura che va nella giusta direzione, ma già al primo giorno della cosiddetta “ripartenza” alcuni fiumi denunciano nuovi inquinamenti chimici e il colore delle loro acque è tornato su tonalità innaturali.

Emergiamo dal mare dell’informazione strumentale dettata dagli interessi dei gruppi di potere, economico e politico, e cogliamo l’occasione fornita da questo dramma per costruire un nuovo modo di vivere la comunità e questo pianeta.

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