Torino, calo fatturato per 92,9% pmi, cig per l'89,3%

Per il 92,9% delle pmi torinesi nel periodo gennaio-aprile si è registrato un calo di fatturato, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; l'89,3% ha già provveduto a richiedere l'attivazione degli ammortizzatori sociali con specifica causale "Covid-19" e quasi il 9% ne sta valutando la richiesta. Sono molto pesanti gli effetti del Covid-19 sulle piccole e medie imprese di Torino, come evidenzia l'indagine realizzata dall'Api, l'associazione delle pmi subalpine. "Si tratta - dice il presidente dell'Associazione, Corrado Alberto -, di numeri che indicano chiaramente non solo la attuale situazione delle nostre aziende, ma anche e soprattutto le prospettive dell'intero sistema produttivo industriale". "Quanto ad oggi è stato fatto dal Governo per le imprese - aggiunge il presidente di Api Torino - è insufficiente: è molto meno di quanto fatto dagli altri Governi e soprattutto non è ancora stato 'messo a terra', ad eccezione degli ammortizzatori sociali. Le aziende sono state poste in una condizione di enorme svantaggio competitivo che verrà pagato caro da tutti". Sul fronte della richiesta di sostegni economici, dall'indagine emerge che il 76,8% delle imprese ha manifestato la necessità di accedere alle misure di liquidità introdotte dal governo; mentre il 44,2% ha chiesto o vuole chiedere la sospensione delle rate di finanziamenti già garantiti. Per quanto riguarda l'occupazione, le aziende hanno utilizzato gli ammortizzatori per l'88% dei loro lavoratori, ma il 64% delle imprese ha messo in cassa il 100% dei dipendenti. L'indagine di Api Torino analizza, infine, i costi della riapertura: i risultati indicano che "una pmi per ripartire affrontando Covid-19, sostiene circa 83.500 euro di nuovi costi e cioè circa 2.783 euro per dipendente".

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