Coronavirus: Torino, 800 chiamate a call center psicologico 

Oltre 800 chiamate fra marzo e maggio, soprattutto da parte di donne, persone nella fascia d’età 40-59 anni e per la maggioranza single; 170 telefonate da parte di chi ha chiamato più di una volta. Questo il primo bilancio del servizio “Così lontani così vicini”, il call center di aiuto psicologico istituito dalla Protezione Civile della Città di Torino per offrire un supporto a fronte dell'emergenza Coronavirus. Nel dettaglio, le 837 chiamate sono arrivate per il 42% da persone nella fascia d’età 40-59 anni, per il 24% fra i 60 e i 75, per il 21% 18-39 anni e per il 13% 75-90. Il 65% sono donne, il 37% persone singole, il 18% in coppia e vedovi il 16%. Fra i temi che sono stati affrontati dai 75 psicologi del call center ci sono problemi economici, difficoltà a gestire il carico familiare, crisi relazionali, momenti di panico e timore per la propria salute e per quella dei propri cari. Ansia, bisogno di essere ascoltato, depressione, tristezza, disappunto, solitudine, soprattutto tra i più anziani, sono i sentimenti e i bisogni emersi nella prima fase dell'emergenza sanitaria, mentre nel secondo step del lockdown sono prevalse la preoccupazione e l'irritazione per "una situazione che non ha fine", la stanchezza dei genitori per la cura dei figli, il risentimento verso coloro che non rispettano le norme e quindi il timore del contagio.

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