M5s di stampo venezuelano

Sul quotidiano spagnolo Abc è uscita la notizia di un finanziamento da parte del regime venezuelano al partito politico italiano dei 5 Stelle. I diretti interessati, ovviamente, si sono affrettati a smentire, ma ciò ha poco o nulla importanza. Che ci sia stato questo finanziamento in nero e in contanti, due cose apparentemente agli antipodi del Movimento 5 Stelle, ha un’importanza relativa. L’unico partito che in Europa è corso in soccorso al regime criminale venezuelano non riconoscendo Guaidó, è stato proprio quello dei 5 Stelle e che l’amicizia sia stata saldata da uno scambio di fruscianti banconote o dall’ideologia poco cambia sul giudizio che si deve dare del Movimento. Oltre alla vicinanza al dittatore Maduro, non bisogna dimenticare che il partito dei 5 Stelle ha simpatia per l’altro regime comunista della Cina. Un partito italiano vicino ai peggiori regimi criminali attualmente esistenti.

La stessa gestione dell’emergenza Covid potrebbe essere stata influenzata dalla visione distopica del Movimento, che vede nello Stato l’origine e la fine di ogni cosa, novella divinità a cui il popolo beota debba inginocchiarsi cancellando la propria individualità pensando quello che i mass media di regime dicono di pensare. Non a caso il confinamento imposto agli italiani è durato più a lungo e con le regole più rigide mutuando le direttive cinesi. Il sogno proibito dei 5 Stelle è un paese agli arresti domiciliari come a Wuhan. Da questo punto di vista la veridicità o meno del finanziamento non ha molta importanza, perché il pericolo è nell'ideologia stessa dei 5 Stelle che si compiace dell'amicizia di regimi dittatoriali.

Il partito dei 5 Stelle sembra replicare la struttura del vecchio partito comunista che prendeva soldi e ordini dall’Unione Sovietica. È piuttosto grave che su un partito di governo possa aleggiare il sospetto che prenda ordini da una potenza straniera non propriamente amica. Le decisioni prese sono a favore degli italiani o degli interessi di altre nazioni? Non tanto casualmente fra tutti gli aiuti ricevuti dall’Italia in piena emergenza Covid sono stati sbandierati ai quattro venti quelli ricevuti dalla Cina. La migliore definizione del governo cinese è stata data dall’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani, che lo ha semplicemente definito una banda criminale in una intervista in una nota trasmissione televisiva italiana. Sono questi comportamenti, più della presunta sponsorizzazione, a mettere in seria discussione le capacità dei politici 5 Stelle.

Il dubbio che la “donazione” ci possa essere stata rimane legittimo, perché un movimento o un partito senza uno sponsor non riesce ad andare oltre un certo livello. Certamente il Movimento poteva godere dell’appoggio di un personaggio pubblico come Grillo e di quello tecnologico e di marketing di Casaleggio, ma ciò non esclude che ci possano essere stati ulteriori aiuti. Lo spontaneismo se non viene incanalato e sponsorizzato da qualcuno in alto, finisce per essere assorbito da qualcos’altro di più strutturato. Sarà da appurare la veridicità della donazione, ma dato che lo spontaneismo senza sponsor evapora, non può essere escluso a priori un qualche “aiuto” esterno. Qualcuno cerca di giustificare i 5 Stelle dicendo che hanno rifiutato i rimborsi elettorali, ma i finanziamenti servono all’inizio quando non si è ancora affermati non quando si è raggiunto una posizione di rilievo.

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