OPERE & OMISSIONI

Tav, ripartono i lavori (e le proteste)

Mentre nella notte alcuni manifestanti s'incatenavano ai cancelli, gli operai hanno ripreso l'attività per l'ampliamento del cantiere. Parallelamente verrà avviata la gara d'appalto del valore di 1 miliardo di euro per lo scavo del tunnel di base

Ripartono i lavori della Tav e con essi anche la mobilitazione del fronte che si oppone all’opera. Poche decine di manifestanti si sono dati appuntamento ieri pomeriggio per una “passeggiata” al cantiere di Chiomonte dove nella notte alcuni si sono incatenati e altri saliti sugli alberi proprio nelle ore in cui gli operai hanno ripreso la propria attività per ampliare il sito della Maddalena. “Un primo passo per far partire nei prossimi mesi circa 200 milioni di opere in Piemonte” spiega in una nota Telt, la società che gestisce i lavori del tunnel di base.

Come previsto dalla Variante di cantierizzazione del 2018, che colloca a Chiomonte il principale cantiere italiano, il sito in Val Susa è stato esteso di circa 1 ettaro (poco meno di un campo di calcio), acquisendo l’area in cui sorgerà lo svincolo autostradale dedicato. L’infrastruttura consentirà di raggiungere il cantiere direttamente dall’autostrada, senza impatti sulla circolazione nei Comuni circostanti, e sarà realizzata in parallelo allo svolgimento della gara d’appalto in corso del valore di 1 miliardo di euro per lo scavo del tunnel di base sul territorio italiano. Sotto la guida della divisione tecnica di Telt, 150 operai e tecnici di 7 imprese del territorio stanno effettuando tutte le attività previste dal progetto di ampliamento. Nello specifico, è stata integrata nel cantiere una strada secondaria lunga 300 metri, tra i Comuni di Chiomonte e Giaglione, con una delimitazione in betafence (72 moduli del peso di 36 quintali l’uno), secondo il prototipo studiato ad hoc nel 2012 e oggi utilizzato in tutti i siti sensibili in Italia. Inoltre, per consentire il collegamento tra le due sponde del fiume Dora sotto il viadotto autostradale, parte del nuovo perimetro di cantiere, è in corso il posizionamento di un ponte lungo 20 metri, che faciliterà il movimento dei mezzi di lavoro.

L’integrazione dell’area destinata allo svincolo è il secondo passaggio fondamentale per la trasformazione del sito di Chiomonte in cantiere per il tunnel di base, dopo le nicchie di interscambio (i cui lavori sono stati assegnati a dicembre 2019), come si legge nella nota. Il cantiere, nato per ospitare solo lo scavo della galleria geognostica, deve essere adeguatamente strutturato per ospitare i lavori del tunnel in cui passeranno i treni e questi sono i due passaggi cruciali. Sull’opera, lato Italia, i prossimi step previsti a breve sono l’avvio dei lavori delle nicchie, dopo il via libera dei Ministeri competenti, e l’avanzamento delle operazioni di ricognizione a Salbertrand, propedeutiche all’insediamento della fabbrica che, con il recupero dello smarino della galleria, produrrà conci per il rivestimento del tunnel e generà 100 posti di lavoro.

Sul lato degli appalti, conclusa la prima fase di gara per il tunnel di base in Italia, si passa ora all’invio dei capitolati alle società idonee e l’assegnazione è prevista nel 2021. Da parte di Sitaf è inoltre in corso l’affidamento delle gare relative allo svincolo di Chiomonte e allo spostamento dell’autoporto di Susa, per i lavori nella Piana afferenti al tunnel di base. Intanto, completato lo scavo meccanizzato dei primi 9 km del tunnel di base e con 5 cantieri attivi in Francia, l’opera avanza e sono in corso le gare per altri due lotti per lo scavo della galleria di base su territorio francese per un valore di oltre 2,3 miliardi di euro, la cui assegnazione è prevista per fine anno.

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