ATTENTI A QUEI DUE

Nomine in Regione, decide il partito dei governatori

Quello strano asse tra Cirio e Chiamparino che in nome della "continuità istituzionale" prolunga gli incarichi a uomini e donne della ristretta cerchia dell'ex sindaco di Torino. Alle spalle (e ai danni) del centrodestra. L'ultimo caso è Quirico a Sito

Da un anno non è più il presidente del Piemonte, eppure Sergio Chiamparino continua più o meno a orientare le scelte in piazza Castello. L’occhio sornione, una parolina sussurrata al momento giusto al suo successore e su alcune nomine in società strategiche riesce a metterci lo zampino. Con Chiara Appendino era la concordia istituzionale, qui di istituzionale è la continuità di un sistema che va preservato, arrivando a superare gli scossoni elettorali. Del resto, Cirio si è più volte descritto come un Chiampa "più giovane", manifestando simpatia per il suo predecessore col quale condivide oltre al fare gigione anche la condizione dell'outsider, di chi è riuscito a riscattare il proprio iniziale stato di marginalità. Insomma, i due si pigliano, e parecchio.

Se due indizi sono una coincidenza, con il terzo diventano una prova, diceva Agatha Christie. E l’ultimo indizio arriva da Orbassano, sede dell’Interporto, core business dalla società pubblica Sito: Fratelli d’Italia aveva già opzionato la poltrona di presidente per Agostino Ghiglia, ma all’ultimo è stato l’intervento diretto di Alberto Cirio a scompaginare i piani. Conferma di Giovanni Battista Quirico (in quota Forza Italia, sic!) e dirottamento dell’ex federale di Alleanza Nazionale su Consepi dove prenderà il posto di Alessandro Altamura. O in alternativa al vertice di 5T, la società che si occupa della mobilità attualmente presieduta da Giovanni Rabino. Questo il disegno che arriverà lunedì prossimo sul tavolo di Finpiemonte Partecipazioni, per ratificare le decisioni politiche su tre delle principali società controllate. Cosa o chi è intervenuto per tentare di salvare Quirico, l’ex ingegnere capo del Comune di Torino, legato per questioni personali e professionali a doppio filo con Chiamparino? Di certo non è la prima volta che Cirio decide di salvare esponenti di quel sistema di potere trasversale che ha avuto nell’ex sindaco un interlocutore privilegiato.

Gli indizi, si diceva, non mancano. A inizio anno Cirio ha confermato alla guida dei Parchi Reali l’avvocato Luigi Chiappero, ex legale della Juventus e vicino al mondo Fiat, che nel processo sui rimborsi gonfiati a Palazzo Lascaris aveva difeso l’allora segretario del Pd Davide Gariglio e lo stesso Cirio. Era stato nominato, neanche a dirlo, da Chiamparino e nonostante le ferree leggi dello spoils system, è rimasto al suo posto.

Gli indizi sono già due, ma non sono certo finiti. Dai Parchi Reali si va all’Ires, l’Istituto di ricerca della Regione, dov’è stato promosso a direttore Vittorio Ferrero, ricercatore di vaglia ma considerato organico alla sinistra (viene chiamato "uomo della Cgil", tanto per dire), nonostante le pressioni della Lega che per quel ruolo puntava sul giornalista milanese Angelo Maria Crespi. Un entente cordiale tra Cirio e il presidente Michele Rosboch, con la complicità dei due componenti di minoranza del cda (l’ex assessore di Chiamparino a Palazzo Civico Mario Viano e l’ex direttore generale della Città della Salute Gian Paolo Zanetta, entrambi nominati dal centrosinistra) ha invece portato dritto alla designazione di Ferrero.

Prende forma, così, un mosaico che si compone di tanti tasselli, personaggi politicamente borderline di una Torino in cui Cirio è ancora percepito con la diffidenza che l’establishment riserva ai foresti, soprattutto a quelli che qui chiamano barot. A garanzia di quella continuità “nelle cose giuste fatte in passato” che Cirio ha detto di voler assicurare, Chiamparino continua a consigliare, indicare, insomma orientare scelte e nomine.

Al Circolo dei Lettori, per sostituire Maurizia Rebola – che con Chiamparino va pure a fare escursioni in montagna – è stata scelta Elena Loewenthal, scrittrice ma in questo caso soprattutto prima esclusa della coalizione di centrosinistra alle Regionali, dov’era candidata con Più Europa. Sarebbe toccato a lei il posto a Palazzo Lascaris lasciato vuoto dall’ex presidente sconfitto, se solo lui non avesse fatto una repentina retromarcia riguardo agli annunciati propositi di dimettersi da consigliere regionale, una volta perse le elezioni. Il problema è che intanto i Radicali hanno iniziato a scalpitare e in città si chiacchierava della sua volubilità finché con la nomina di Loewenthal tutto si è appianato. Intanto la Rebola è finita nella task force economica sulla Fase 2, designata da Cirio e presieduta da Luca Remmert, il successore di Chiamparino alla Compagnia di San Paolo e poi nominato, sempre da Chiamparino, al vertice di Finpiemonte Partecipazioni.

Tra coloro che resteranno al proprio posto c'è anche Evelina Christillin, numero uno del Museo Egizio che Cirio non ha nessuna intenzione di toccare, nonostante le rimostranze di Lega e Fratelli d'Italia che hanno entrambi un conto aperto con la signora degli A(g)nelli. Di mezzo ci sono anche Ministero della Cultura e fondazioni bancarie che hanno già detto la loro e il presidente della Regione si è diligentemente allineato. 

Certo, qualche testa qua e là continua a saltare, se non altro per evitare la rivolta degli alleati e a farne le spese, nell'ultima tornata di nomine, sarà Alessandro Battaglino, che verrà sostituito alla guida di Barricalla, discarica e gallina dalle uova d'oro per la Regione, dall'avvocato Mauro Anetrini, imposto dalla Lega.

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