Amor di partito

Dicono che... se al cuor non si comanda, figuriamoci quanto possano i richiami alla fedeltà di partito. Pronto, cotto al punto giusto, tanto da intravvedere quel cambio di casacca come più che provvidenziale per poterle stare (ancora) più vicino senza quell’imbarazzo dell’essere di un altro partito, sia pure quasi fratello. Dove c’è lei c’è lui, dove va lei va lui. Quella presenza, ormai non casuale, negli appuntamenti istituzionali e quello sdilinquirsi in apprezzamenti che vanno oltre il rituale tra alleati non potevano passare inosservati, né evitare che diventasse materia di gossip tra colleghi, i quali ormai si danno di gomito e non certo per salutarsi come si usa nell’era del Coronavirus. La notizia come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca, fino ad arrivare alle orecchie del capataz politico (e forse qualcosa di più) di lei. Il quale dicono non l’abbia presa per niente bene.  

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