ECONOMIA & LAVORO

Sussidi e ammortizzatori, boom in Piemonte

Nei primi sei mesi dell'anno sono state oltre 148 milioni le ore di cassa integrazione, tra ordinaria, straordinaria e in deroga: circa il 10% del totale nazionale. Esplosione rispetto allo scorso anno. In aumento anche reddito e pensione di cittadinanza

Con fabbriche, negozi e imprese chiuse, e un Paese in lockdown, nei primi sei mesi del 2020 tutti gli ammortizzatori sociali hanno subito un’esplosione. Dal reddito di cittadinanza alla cassa integrazione, come emerge dal nuovo rapporto che Ires Piemonte ha presentato questa mattina al Gruppo di monitoraggio istituzionale della Fase 2, che ha il compito di verificare l’andamento della situazione socio-economica in relazione alle misure assunte per contrastare l’epidemia e alla loro graduale rimozione.

I percettori di reddito e pensione di cittadinanza sono passati dai 53.505 del 2019 agli attuali 61.762. Il fenomeno interessa soprattutto le province di Torino (da 31.768 a 37.367) e di Alessandria (da 5.693 a 6.403). Altro aspetto collegato al primo preso in considerazione dal rapporto è quello del cosiddetto Rem (Reddito di Emergenza), una misura straordinaria di sostegno al reddito introdotta per supportare i nuclei familiari in condizioni di difficoltà economica causata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, istituita dal decreto Rilancio. In Piemonte le richieste accolte al 30 giugno sono state 10.826 (il 4,9% del totale nazionale) e hanno riguardato 8,2 famiglie ogni 1.000.

Un focus particolare nel report di questa settimana è stato dedicato al ricorso alla cassa integrazione. In Italia, nei mesi di gennaio-giugno 2020, sono state concesse circa 1,1 miliardi di ore di cassa integrazione ordinaria e circa 84 milioni di ore di cassa straordinaria. In Piemonte, la quota di ore concesse di Cig ordinaria ammonta al 10% del valore nazionale (oltre 116 milioni di ore), l’8% per la Cig straordinaria (6,5 milioni di ore). Se si tiene conto anche della cassa in deroga, il dato complessivo è di oltre 148 milioni di ore. Riguardo la cassa in deroga, al 19 luglio 2020 in Piemonte sono state presentate circa 69mila domande, che hanno coinvolto 33mila aziende e 92mila lavoratori, per un monte di circa 22,6 milioni di ore a preventivo ed una spesa stimata di circa 184 milioni.

I settori che hanno maggiormente fatto domanda sono il commercio e i servizi di alloggio e ristorazione, per una quota complessiva poco superiore al 53% del totale delle domande. Il settore con maggior numero di lavoratori coinvolti per azienda è quello dei trasporti, seguito dai servizi tradizionali alle imprese: questi sono anche i settori col maggior numero medio di ore a preventivo e di spesa stimata per azienda richiedente.

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