M5s: Appendino, siamo cambiati sì ad alleanze

"Votare sì al secondo quesito vuol dire dare un'opportunità' in più ai territori che oggi non esiste. Ma vuol dire anche far crescere dando più responsabilità. Ogni territorio deciderà cosa fare, nell'esclusivo interesse della sua comunità. La fiducia è il dono più bello che si possa fare. Ed è ora di guardare oltre quei paletti. Per questo motivo, su Rousseau, al secondo quesito, ho votato sì". Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, affida a un lungo post sulla sua pagina Facebook le riflessioni sul voto della piattaforma Rousseau a cui sono stati chiamati i 5 Stelle. In merito al primo quesito relativo alla modifica del mandato zero, che le permetterebbe di ricandidarsi alle prossime comunali, Appendino spiega: "Quello della deroga al doppio mandato è un tema che potenzialmente mi tocca in prima persona. Dunque, anche per coerenza con quanto ho sempre detto su questo punto, mi sono astenuta dal voto e non aggiungerò commenti". La prima cittadina di Torino coglie inoltre l'occasione per fare un bilancio degli ultimi anni passati al governo della città. "Credetemi – scrive - in questi anni da sindaca di quella che per me è la più bella città del mondo, ho imparato tanto. E forse ciò che ho imparato di più è che le idee, per funzionare, devono andare oltre qualsiasi pregiudizio. Non ho alcun timore a dire che mi sono dovuta ricredere su molte persone. Nel bene e nel male".  Appendino non risparmia poi un messaggio diretto ad alcuni esponenti del suo gruppo di maggioranza (primo fra tutti il consigliere Damiano Carretto) che, nei giorni scorsi, si erano espressi in modo contrario sia per quanto riguarda la deroga al secondo mandato, sia sul tema delle alleanze. "Semplicemente, sono e siamo cresciuti. E se qualcuno preferisce dire che siamo cambiati... beh, sì. Siamo cambiati. Quei paletti che ci siamo dati ci sono serviti a non sbagliare strada quando ancora non sapevamo guidare. Ora siamo cresciuti e, mi sento di dire, è arrivato il momento di guardare oltre quei paletti. Non è una questione di sigle, né di nomi. È una questione di fiducia in noi stessi. È una questione di fiducia nei territori".

print_icon