EMERGENZA SANITARIA

Terapie intensive, "Arcuri non perda altro tempo"

La struttura commissariale ha lasciato trascorrere due mesi e ora vuole scaricare il piano sulle Regioni. Il Piemonte si sfila. L'assessore alla Sanità Icardi: "Il Governo firmi subito le carte e dia le risorse necessarie alle Asl"

Ci sono almeno due mesi di “latitanza” della struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri e una successiva rincorsa per recuperare il tempo dietro l’inghippo burocratico che rischia di rallentare il programma per potenziare le terapie intensive in Piemonte, in vista della nuova ondata di Covid. Dopo aver richiesto il piano per aumentare i letti di rianimazione, chiesto correzioni e modifiche e infine approvato il dossier presentato dalla task force diretta da Giovanni Monchiero, da Roma non si sono più fatti vivi.

Poi, quasi all’improvviso, la proposta avanzata alla Regioni di assumere le delega a questa operazione, anticipando le risorse e assumendosi oneri che come spiega l’assessore alla Sanità Luigi Icardi “non avrebbero potuto garantire un iter rapido come quello possibile per la struttura grazie a una regime di deroghe non concesso agli enti”. Di qui la decisione di tutte le Regioni, eccetto Veneto ed Emilia-Romagna, di rifiutare l’offerta e indicare quindi ad Arcuri la via dell’intervento diretto della struttura nazionale con l’individuazione delle singole Asl come soggetti attuatori.

In sostanza, dovranno essere le aziende a procedere alla realizzazione dei piani per intervenire sulle strutture ospedaliere per aumentare i posti letto di terapia intensiva, realizzare i percorsi “sporchi” e “puliti” per evitare contagi e attuare le modifiche, laddove occorra, anche nei Pronto Soccorso per adeguarli alle esigenze di sicurezza sul fronte del Covid.

Per fare questo, però, bisogna che quel ruolo delle Asl venga formalizzato e che alle stesse aziende arrivino le risorse finanziarie direttamente dall'esecutivo attraverso la struttura commissariale. “Il Governo e la struttura commissariale devono procedere subito a questi adempimenti – avverte Icardi – la curva dei contagi e dei ricoveri è in aumento costante e non si può perdere tempo”. Che già a Roma ne hanno perso un bel po’.    

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