Covid: Nursind, i tamponi rapidi li facciano gli infermieri 

Il Nursind chiede che gli infermieri vengano autorizzati a fare i tamponi rapidi: "La Regione - sollecita il segretario regionale, Francesco Coppolella - disponga che le aziende sanitarie autorizzino questi professionisti alle prestazioni sul territorio, le strategie anti-contagio richiedono un massiccio dispiegamento di infermieri per eseguire tamponi, tracciamenti e monitoraggi". "Si investano - chiede Coppolella - risorse da destinare alle prestazioni dei professionisti che daranno la loro disponibilità, su base volontaria e al di fuori del normale orario di lavoro. Solo poche ore moltiplicate per migliaia di infermieri residenti sul territorio piemontese significherebbe potere eseguire un numero importante di test, che nessuna altro tipo di organizzazione permetterebbe". "Si coinvolgano nell'operazione - aggiunge - i sindaci, i Comuni e i distretti per le misure organizzative e per la logistica. Se oltre ventimila professionisti piemontesi provvedessero anche solo al tracciamento delle proprie famiglie, del proprio condominio, del loro quartiere o del loro piccolo Comune, l'espansione dei contagi potrebbe forse rallentare". "Da più parti - osserva - sentiamo ripetere che bisogna coinvolgere medici di famiglia e pediatri di libera scelta, ma il progetto di esecuzione dei tamponi negli studi medici è stato trattato con troppa superficialità, perché se gli stessi ospedali faticano a garantire la sicurezza delle procedure, non saranno i medici di base a poterlo fare nei loro studi, che chiuderebbero al primo riscontro positivo".

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